Report di Alessandro Elli
Foto di Monica Ferrari
I The 69 Eyes mancavano dal nostro paese da ormai quattro anni, per la precisione dal tour promozionale dell’ultimo album “West End”. I tenebrosi finlandesi, leggende del gothic rock nelle sue diverse sfumature, pubblicheranno il nuovo disco “Death Of Darkness” in aprile ed è quindi alta la curiosità di ascoltare qualche nuovo pezzo in sede live oltre, ovviamente, i classici di una band che ha alle spalle trent’anni abbondanti di onorata carriera. A supportarli, una formazione emergente, gli altrettanto tetri svedesi Mister Misery, dediti ad un horror metal molto melodico e con un forte impatto visivo, autori finora di due uscite discografiche, tra le quali spicca il buon “A Brighter Side Of Death” del 2021. Insomma, una serata in cui il nero è il colore dominante, tra emozioni e più di un pizzico di nostalgia.
I MISTER MISERY si presentano sul palco puntuali alle 19 davanti ad un pubblico, purtroppo, molto esiguo. I giovanissimi svedesi sembrano usciti da una scenografia di Tim Burton: vestiti completamente di nero, con in faccia un cerone bianco che li rende simili a zombie, circondati da teschi, ragni giganteschi e pipistrelli e uno sfondo con il loro moniker rosso sangue in caratteri cubitali. Dal punto di vista visivo possiamo quindi dire che tutto funziona alla perfezione, ma anche sotto il profilo musicale gli scandinavi non deludono: i quattro propongono un horror metal che punta molto sulla ricerca della melodia immediata, infarcito di elementi sleaze, alternative rock e metalcore; tutto piuttosto scontato, con riferimenti chiari come Black Veil Brides o Wednesday 13 (a livello musicale o tematico che sia), ma piacciono il vigore e l’entusiasmo con cui riescono a coinvolgere i pochi presenti, guidati dal leader Harley Vendetta e dall’indiavolato batterista. Quaranta minuti di piacevole ed energico divertimento e, alla fine del loro set, foto e selfie nei costumi di scena per un’ora buona.
Quando, alle 21,15, i THE 69 EYES fanno il loro ingresso in scena, l’affluenza non è molto cambiata, con poche decine di persone all’interno della sala del Live, ma i finlandesi decidono di dare del loro meglio come sempre, senza preoccuparsene più di tanto, e così è dall’inizio alla fine. Il mattatore della serata è ovviamente Jirky69, con i suoi occhiali da sole, la voce baritonale da Elvis in sembianze gotiche e le tipiche movenze, ma anche i suoi compagni di band sono tutt’altro che comprimari: giova ricordare che i finnici possono contare su una formazione granitica, che ha resistito all’usura del tempo e che rappresenta un raro esempio di longevità, e per questo motivo sono così affiatati e compatti nelle loro esibizioni live. La partenza con “Devils” è sicuramente quanto di meglio ci si possa aspettare, una vera scarica di adrenalina; i cinque musicisti nordici, dal vivo, hanno un atteggiamento che si rifà al punk, non stanno mai fermi, con i due chitarristi, il tarantolato Timo-Timo e Bazie, ed il bassista Archzie a scambiarsi continuamente le posizioni sul palco, mentre il batterista Jussi69, a torso nudo, è spesso in piedi ad incitare il pubblico. Per una band con una carriera così lunga è scontato che un’esibizione dal vivo sia piena di hit, e la scelta, per questa sera, è quella di affidarsi quasi totalmente a pezzi del nuovo millennio, con estratti da quasi tutti gli album di questo periodo, con le sole eccezioni della darkeggiante “Wasting The Dawn”, dall’album omonimo, e soprattutto di “Mrs. Sleazy”, primo brano suonato dopo il break, proveniente addirittura dalla raccolta “Motor City Resurrection”. C’è spazio anche per la cover di “Gotta Rock” dei loro connazionali Boycott, ma i pezzi che più scaldano gli spettatori sono sicuramente “Gothic Girl”, dedicata in modo sornione a tutte le ragazze in sala, l’affilata “Two Horns Up” dal recente “West End” ed ovviamente il grande classico “Brandon Lee”; ottima è l’impressione, anche dal vivo, lasciata dai due singoli più recenti, l’orecchiabile “Drive” e l’atmosferica “Death Of Darkness”, con un ritornello suadente che fa da contraltare ad un accenno di screaming. Ci si avvicina così alla fine, che viene sancita dall’affascinante romanticismo in chiave dark-wave di “Dance D’Amour” e da “Lost Boys”, pezzo semplice ma dall’irresistibile anima glam, prima che i cinque si congedino sulle note di “Are You Lonesome Tonight?” del maestro da Memphis. Passano gli anni, ma i vampiri di Helsinki sembrano non sentirli, riuscendo ad imbastire ancora adesso show coinvolgenti e carichi di passione ed accontentando fan nuovi e della prima ora.
Setlist The 69 Eyes:
Devils
Feel Berlin
Perfect Skin
The Chair
Cheyenna
Betty Blue
Gothic Girl
Death Of Darkness
Never Say Die
Gotta Rock (Boycott cover)
Two Horns Up
Wasting The Dawn
Drive
Brandon Lee
Mrs. Sleazy
Dance D’Amour
Lost Boys
MISTER MISERY
THE 69 EYES