22/01/2016 - THE DARKNESS + THE RIVER 68’S – Bologna @ Estragon - Bologna

Pubblicato il 27/01/2016 da

Report a cura di Andrea Raffaldini
Foto di Enrico Dal Boni

Il concerto dei The Darkness e dei supporter The River 68’s purtroppo è iniziato molto presto, alle 20.30 spaccate, fattore che ci ha permesso di assistere solo ai minuti finali dello show degli opener, a causa della trasferta per raggiungere l’Estragon. Il problema non è stato solo nostro, ma anche di tanti altri, perché quando siamo arrivati a ritirare il nostro biglietto una lunga fila alle casse ci si è presentata, segno che molta gente è rimasta spiazzata e impossibilitata a presenziare così presto, tenendo conto che si trattava pure di un giorno lavorativo. Pazienza, abbiamo avuto giusto il tempo di prendere posizione con una birra fresca in mano prima dell’inizio dello show. Il palco appare molto curato, con un ottimo impianto luci che sarà parte integrante di tutto il concerto. E vediamo, allora…

 

the darkness - tour - 2016

THE DARKNESS
L’Estragon è imballato, pieno di un pubblico assolutamente non settoriale ma eterogeneo, variopinto: si possono intravedere rocker di tutte le età, fan dei più disparati generi musicali (individuabili dall’abbigliamento), segno che la proposta dei The Darkness è in grado di raccogliere un po’ tutti i gusti, a conferma della forza del combo inglese. Le luci si spengono e la band attacca con “Barbarian” e “Growing On Me”. Va detto che durante i primi due brani, la resa sonora deve affrontare alcuni problemi di volume e pulizia, che verranno però sistemati. Dalle prime file l’ascolto scorre liscio, mentre nelle retrovie, a voler essere puntigliosi, i volumi ci sembrano un po’ troppo bassi. Justin Hawkins come sempre è il vero mattatore dello show: incapace di stare fermo, contrario a lesinare energie, sembra un incrocio tra una caricatura ed un fumetto a causa delle sue pose esasperate, delle sue camminate esilaranti e in generale del suo modo allegro e gioviale di tenere il palco. La nostra curiosità però si sposta tutta (o quasi) sul nuovo batterista della formazione inglese, Rufus Tiger Taylor, figlio di Roger, storico martellatore dei Queen. Innanzitutto fa impressione la somiglianza tra Rufus e il padre, sembra davvero una copia di Roger quando aveva trent’anni…ma soprattutto buon sangue non mente: messi da parte inutili virtuosismi o svisate, Rufus Tiger è autore di una performance solida e convincente, dimostra di possedere una buona pacca, precisione e groove, insomma praticamente perfetto per suonare alla corte dei The Darkness. Dan Hawkins e Frankie “Ben Stiller” Poullain svolgono il loro compito più che dignitosamente sfornando ritmiche serrate ed incalzanti. Brani nuovi e vecchie glorie si alternano sul palco: “Givin’ Up”, “Roaring Waters”, la carismatica “One Way Ticket” e la melodica “Love Is Only A Feeling” incantano tutti i presenti che cantano insieme alla band. Il buon Justin però non si accontenta e mette in piedi un simpatico siparietto per coinvolgere il pubblico, dividendo l’Estragon in due metà per poi imbastire una sfida a quale delle due parti faccia più casino. La fazione perdente si é così beccata dal vocalist una sonora scarica di peti fatti con l’ascella! Chiusa la parentesi, si ritorna alla musica con un’altra mitragliata di brani. “Friday Night”, “Every Inch Of You” e “Get Your Hands Off My Woman” vengono eseguite con grande carica emotiva. Manca ancora il gran capolavoro dei The Darkness, “I Believe In A Thing Called Love”, uno dei pezzi più rappresentativi di questi leoni britannici, che hanno offerto due ore secche di grande musica rock suonata con passione e forza. Il pubblico sembra molto soddisfatto durante la sua lenta fuoriuscita dal locale. Come chicca della serata, al banco del merchandise era possibile acquistare una chiavetta USB a forma di chitarra e un codice da utilizzare per potersi scaricare da internet la registrazione ufficiale dello show bolognese.

 

 

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