29/09/2025 - THE OFFSPRING + SIMPLE PLAN @ Unipol Forum - Assago (MI)

Pubblicato il 08/10/2025 da

Report di Riccardo Plata
Fotografie di Fabio Livoti

L’anno scorso si festeggiava il trentesimo anniversario di “Smash”, il  disco che con “Americana” ha consacrato il nome dei The Offspring nel firmamento pop punk insieme ai Green Day, Blink 182 e Sum 41.
A differenza dei colleghi, però, la formazione di Orange County non si è lanciata in tour celebrativi di anniversari/reunion /addio, anche perchè tra alti e bassi Dexter Holland e Noodlees – unici sopravvissuti del nucleo originale – portano in giro da tempo uno show incentrato sui grandi classici degli anni Novanta, variando perlopiù la scelta delle cover.
Negli ultimi vent’anni sono passati con cadenza regolare nel Belpaese – con annesse tappe a Milano in diverse location: dall’Idroscalo al Carroponte, passando per una storica data all’Alcatraz nel 2009 – ma l’attesa per rivederli in azione nel palazzetto per antonomasia del capoluogo meneghino (dove mancavano dal 2004, tour di “Splinter”) era molta, e possiamo dire è stata ripagata da uno show all’altezza.
A rendere la serata ancora più nostalgica, un’altra formazione portavoce del pop punk del terzo millennio ed ormai di casa a queste latitudini, perfetto antipasto per gli ex ragazzi cresciuti a pane ed MTV…

Alle venti in punto arrivano sul palco del Forum i SIMPLE PLAN, abbonati al ruolo di gruppo spalla sul suolo tricolore (quarta volta in quattro anni contando i festival).
Nell’oretta a loro disposizione i quattro canadesi mettono in campo uno show paragonabile all’ultima data da headliner al Fabrique, solo con una setlist più ridotta e interamente focalizzata sui primi album: da “No Pads No Helmets Just Balls” e “Still Not Getting Any”, dischi seminali del pop punk d’inizio millennio, vengono ripescate ben otto canzoni, facendo ballare tutto il Forum sulle note energiche di “I’d Do Anything”, “Shut Up” e “Jump”.
A rappresentare il più controverso lavoro omonimo c’è la sola title-track, mentre nella seconda metà dello show l’aria di festa diventa sempre più contagiosa: tra gli immancabili palloni gonfiabili lanciati sul pubblico durante “Summer Paradise”, la consueta invasione di mascotte ad animare la sempre divertente “What’s New Scooby Do” e la ola di telefonini a scandire il coro di “Welcome To My Life”, tutto procede come da copione assicurando il divertimento di un forum già gremito, ulteriormente fomentato da Pierre Bouvier nel suo stentato italiano (oltre a ricordarci che sono passati ventitré anni, curiosamente l’espressione più gettonata della serata è “bella ragazza”) .

“Nothing Changes”, tratta dal documentario “The Kids In The Crowd”, sarà l’unico elemento di novità della serata rispetto alle precedenti esibizioni, ma l’intrattenimento è sempre di primo livello, e quando il batterista Chuck Comeau (con tanto di maglia rossonera del Milan) si lancia sul pubblico in coda alla versione estesa “I’m Just A Kid” i sorrisi si sprecano tanto nelle prime file quanto nelle tribune.
Li aspettiamo a questo punto nel 2026, magari con qualche sorpresa in più.

Dopo meno di mezz’ora di cambio palco arriva finalmente il momento dei THE OFFSPRING: terminato il conto alla rovescia sulle note di “Thunderstruck” degli AC/DC (accolta meno calorosamente rispetto Laura Pausini nel countdown dei Linkin Park), i californiani partono subito a bomba con la tripletta formata da “Come Out And Play”, “All I Want” e “Want You Bad”, classici senza tempo eseguiti per la verità in maniera non impeccabile a livello vocale (soprattutto le prime due), ma comunque in grado di scaldare a dovere il pubblico.

Dopo i saluti di rito lo show entra nel vivo con una “Staring At The Sun” ancora più veloce dell’originale: per l’occasione il megaschermo diventa protagonista grazie alla Go Pro sulla chitarra di Dexter Holland, che permette di vivere in maniera immersiva l’esibizione e di ammirare a pieno il colpo d’occhio dal palco usando il manico della sua Ibanez come un improbabile selfie stick.
Da qui in poi la festa si fa sempre più coinvolgente, e l’imponente apparato scenografico (tra video animati, riprese live a realtà aumentata e altri ammennicoli più tradizionali come fontane pirotecniche, coriandoli e pupazzi gonfiabili) funge da perfetto complemento alle canzoni più festaiole come “Original Prankster”, “Why Don’t You Get a Job”, “Pretty Fly (For A White Guy”) e la più recente “Make It All Right”.

Dall’ultimo “Supercharged” viene pescata anche la divertente “Looking Out For #1”, espressione dell’anima più energica di Noodlees che trova il suo apice nell’iconica “The KIds Aren’t Alright”, inno generazionale accompagnato ad esso da un video visivamente spettacolare nel richiamare l’estetica punk del ’77 insieme ad un sano pogo sotto palco. Meno indimenticabile l’esecuzione di “Genocide” – figlia di un furore giovanile ormai irrimediabilmente sopito, per quanto il testo sia ancora attuale – mentre sempre sentita risulta la versione acustica di “Gone Away”, suonata da Dexter al pianoforte prima della coda elettrica.
Immancabili negli show degli Offspring sono poi la cover, e anche in questo caso possiamo dire sia andata meglio di altre volte: “Paranoid” e “Crazy Train” sono un sentito omaggio allo scomparso Ozzy Osbourne, e sulla seconda abbiamo modo di apprezzare le qualità alla sei corde del chitarrista/percussionista Jonah Minoy nelle veci del compianto Randy Rhoads.
Il mattatore della serata, come d’abitudine, è il chitarrista Noodles: tra un siparietto e l’altro apprezzabile l’esecuzione di “In The Hall Of The Mountain King” con un climax di velocità sulla sei corde a lanciare la cover di “I Wanna Be Sedated” dei Ramones, ma anche la sezione ritmica formata dall’ex H2 Tedd Morse e dal giovane batterista Brandon Pretzborn si mostra affiatata, come confermato dalla sempreverde “Gotta Get Away” e dal successivo assolo di batteria.

In attesa dell’encore fa sorridere il dirigibile (pilotato dai droni) con la scritta ‘Dance Fucker Dance’ a lanciare “You’re Gonna Go Far, Kid”, mentre il gran finale sulle note di “Self Esteem” fa cantare a squarciagola tutto l’Unipol Forum, felice di riabbracciare i suoi beniamini con una delle loro esibizioni migliori da vent’anni a questa parte. Bentornati a casa Dexter e Noodles, ci eravate mancati!

Setlist The Offspring:
Come Out and Play
All I Want
Want You Bad
Looking Out for #1
Staring at the Sun
Original Prankster
Hammerhead
Genocide
Make It All Right
Bad Habit
Paranoid (cover Black Sabbath)
Crazy Train (cover Ozzy Osbourne)
In the Hall of the Mountain King
I Wanna Be Sedated (cover Ramones)
Gotta Get Away
Drum Solo
Gone Away
Why Don’t You Get a Job?
Pretty Fly (for a White Guy)
The Kids Aren’t Alright

You’re Gonna Go Far, Kid
Self Esteem

 

SIMPLE PLAN

THE OFFSPRING

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