20/11/2024 - THROWN + RESOLVE + ASTRALINE + JORELIA + OMENS BEFORE HYSTERIA @ Legend Club - Milano

Pubblicato il 25/11/2024 da

Report di Maurizio ‘morrizz’ Borghi

Dopo due tentativi falliti – il festival Dissonance 2024 è stato annullato, così come la data di recupero del 25 giugno – i Thrown sbarcano finalmente a Milano, forti della pubblicazione del debutto discografico “Excessive Guilt” e con una fanbase in continua crescita.
Il loro hardcore dalle tinte nu metal si sta espandendo a macchia d’olio con strategie spregiudicate sulle piattaforme, quindi per molti la curiosità di testare dal vivo la formula della band è impellente.
Ad accompagnare gli svedesi ci sono i francesi Resolve, insieme ad un trio di formazioni italiane eterogenee, tutte dell’universo ‘core’ ma di sottogeneri molto diversi tra loro. Il pacchetto è molto interessante è ben assortito, così nessuno dei gruppi si esibisce davanti a una sala vuota.

Non facciamo in tempo a saggiare il mathcore degli OMENS BEFORE HYSTERIA per gli orari incompatibili con le limitazioni del traffico, quindi la prima band a cui assistiamo sono i JORELIA, band di Pavia impegnata in un hardcore beatdown groovy e stradaiolo.
La formazione di stasera è frutto di pesanti rimaneggiamenti, in quanto il cantante è uscito recentemente dal gruppo e il batterista è in tour negli Stati Uniti con i Fulci. Conoscendoli, sappiamo che l’esibizione è leggermente al di sotto delle loro potenzialità, in primis per la prova del nuovo frontman Roberto, prima alla chitarra, che ha giusto bisogno di un po’ di malizia in più.
Il loro set comunque è breve ma molto divertente, con un bello scambio tra il palco e le prime file, ed il pubblico che partecipa con mosh e gang vocals. Il beatdown dei Jorelia è di quelli fatti bene, con l’attitudine e i riferimenti giusti.
Diversissima la formula degli ASTRALINE, formazione metalcore divisa tra Milano, Parma ed Innsbruck: approcciano il palco in maniera decisamente più sciolta, con l’appariscente frontman Simone Maggi che si prende i riflettori e getta gli ascoltatori nell’universo moderno e melodico della band.
Il riferimento primario, inutile girarci intorno, è quello ingombrante dei Bring Me The Horizon, ma a far l’elenco delle formazioni (anche di prim’ordine) che stanno saccheggiando il catalogo della band di Oli Sykes si finirebbe il giorno successivo, basti quindi accogliere la bontà delle composizioni di questi ragazzi, che dimostrano di sapere il fatto loro e suonano con entusiasmo.
Dobbiamo sottolineare, in netto contrasto coi Jorelia, la presenza di basi piuttosto invadenti, ma anche questa è ormai una pratica comune, che tutti i presenti accettano facilmente.

Quando tocca ai francesi RESOLVE c’è un sensibile divario per quanto riguarda la potenza e la precisione dei suoni, che diventano il punto forte di una scaletta d’impatto, capace di attrarre anche gli ascoltatori che non hanno dimestichezza col gruppo.
La band costruisce la propria proposta sul contrasto tra la rifferia groove, ribassata e moderna, e le voci melodiche e suadenti del frontman Anthony Diliberto: un metalcore di certo non inedito, ma che grazie alla spinta dei ritornelli, facili ma segnati dal timbro particolare, trova una dimensione personale.
Tra Don Broco, While She Sleeps e Ten 56. il gruppo di Lione intrattiene a dovere, pescando esclusivamente dal loro secondo disco in studio “Human” per la breve setlist, così dalle manate della title-track e di “Sandman” si passa agilmente alle carezze di “Smile”, citando momenti industrial e dimostrando entusiasmo, energia e grande professionalità.
Non ci stupisce siano arrivati a firmare per una grossa etichetta come Arising Empire, siamo sicuri che stasera i francesi siano riusciti a portarsi a casa parecchi nuovi fan confermando la loro traiettoria in ascesa.

Qualche minuto dopo le 22 arriva il momento degli headliner THROWN, che raccolgono anche dalle nostre parti una bella schiera di curiosi: il Legend non è certo un grande club, ma questo sold-out sfiorato dimostra quanto l’interesse nei confronti degli svedesi sia palpabile, tanto che la visibilità diventa molto limitata e non è facile trovare un posto per godersi lo show per bene.
Si parte con “Guilt”, e quel segmento elettronico che ci ricorda i Pitchshifter fa scattare l’adrenalina catapulta gli ascoltatori tra hardcore, nu metal e quelle strizzate d’occhio all’industrial che tanto abbiamo apprezzato nelle innumerevoli incursioni della band nei nostri ascolti sulle piattaforme musicali.
Assistendo per la prima volta in assoluto a un loro concerto, dobbiamo dire dal vivo il lato hardcore è prevaricante, amplificando impatto, potenza e ruvidità: il frontman Marcus Lundqvist sputa il suo disdegno col cappellino calato sul viso e camminando da un lato all’altro del palco, mentre la coppia di chitarristi, meno mobile per necessità ma sempre assolutamente partecipe, alterna distacco tipicamente scandinavo ad esplosioni improvvise di energia.
Niente bassista per loro, nemmeno in configurazione live: come avviene in diversi casi, ultimamente, forse anche per motivazioni economiche, due chitarristi con accordatura ribassata e le basi sul Mac Book portano a casa il risultato e tutti sembrano farsene una ragione.
L’infusione nu metal nei riff li rende tanto catchy, il bounce e quella costruzione dritta e dinamica li rende quasi ballabili, ma allo stesso tempo la mezz’ora dei Thrown è davvero intensa, caratterizzata dall’aggressività, dall’urgenza e da quel senso di pericolo fisico che si respira nei concerti hardcore.
“On The Verge” e “Bloodsucker” sono probabilmente i momenti più attesi, in cui il pubblico esplode, e dopo questo giro di boa si arriva – anche troppo velocemente – ai saluti, dopo poco più di mezz’ora in cui in tredici pezzi viene eseguito quasi tutto il debutto “Excessive Guilt” e l’EP “Extended Pain” nella sua interezza.
Il materiale da cui pescare è ancora esiguo, d’altronde, per una band nata nel 2019, così la serata finisce con la richiesta insistente di un encore che, per ovvi motivi, non verrà purtroppo esaudita.
L’impressione che lasciano i Thrown, in ogni caso, è quella di un gruppo che sta bruciando le tappe e facilmente sarà tra i protagonisti della scena nei prossimi anni, così molti, anche dalle nostre parti, non se lo sono fatti raccontare.

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