Vi raccontiamo la data italiana del gothic metal tour dell’anno!
FLOWING TEARS
Concerto di rara intensita’ quello tenuto questa sera da Flowing Tears, Moonspell e Tiamat. Se il colpo d’occhio iniziale, in termini di pubblico, non era dei piu’ incoraggianti (a causa degli orari assurdi del Transilvania Live i Flowing Tears hanno dovuto iniziare prestissimo e quindi molta gente doveva ancora arrivare) la serata ha preso piano piano il volo, raggiungendo il culmine, in termini di affluenza e responsi, con l’esibizione dei, ultimamente discussissimi, Tiamat. Si parlava di Flowing Tears: la band tedesca, capitanata dalla bravissima Stefanie, calca il palco cinque minuti dopo l’apertura dei cancelli ed e’ costretta ad esibirsi davanti a poche decine di persone. Molti, come prevedibile, gli estratti dal nuovo, bellissimo, ‘Serpentine’, piu’ due soli brani tratti dal vecchio repertorio. Stefanie e soci puntano tutto sull’impatto e, pur penalizzati dall’acustica, riescono nell’intento di coinvolgere i pochi fans assiepati sotto il palco. Nel complesso un concerto piu’ che riuscito che conferma quanto questa band sia estremamente valida e da tenere d’occhio.
MOONSPELL
Trascorrono diversi minuti perche’ il palco sia pronto per i Moonspell. Infine, sulle note della colonna sonora di ‘Nightmare Before Christmas’ la band sale sul palco e attacca con la nuova ‘Then the Serpent In My Arms’ seguita a ruota da ‘Devilred’. I portoghesi nella prima parte del concerto propongono piu’ o meno la stessa scaletta dello show dello scorso Ottobre con gli Slayer: e’ cosi’ quindi che le nuove composizioni vengono alternate a classici come ‘Opium’ e ‘Wolfshade’ con l’aggiunta di brani tratti dal recente passato come ‘The Butterfly FX’ e ‘Magdalene’, unico estratto dal controverso ‘Sin/Pecado’. Dopo circa un’ora di show, in cui Fernando Ribeiro ha dato l’ennesima prova di essere un ottimo frontman, carismatico come pochi, la band si congeda con la doppietta iniziale del nuovo ‘Darkness And Hope’, ovvero la title track e ‘Firewalking’, lasciando un po’ di amaro in bocca a chi (me compreso) attendeva qualche altro vecchio brano. Fernando e compagni tornano comunque on stage per concedere un piccolo bis e, annunciati da delle sirene, si presentano vestiti con uniformi militari sulle note di ‘Os Senhores de Guerra’, cover dei Madredeus presente nella loro ultima fatica. In definitiva un buon concerto che conferma la buona impressione avuta pochi mesi fa, c’e’ solo da sperare che le prossime prove in studio dei nostri siano buone quanto quelle live e totalmente all’altezza dei vecchi, splendidi, lavori.
TIAMAT
Dopo un’attesa estenuante e’ il turno degli attesissimi Tiamat. La band aveva promesso uno show estremamente fisico e privo di inutili orpelli e, a grandi linee, si puo’ dire che abbia confermato le aspettative. Numerosi sono stati gli estratti dal nuovo ‘Judas Christ’, con l’iniziale ‘The Return Of The Son Of Nothing’ e il singolo ‘Vote For Love’ accolti calorosamente dal, ora numerosissimo, pubblico. Johan Edlund non ha comunque trascurato le ultime pubblicazioni, proponendo diversi nuovi classici come ‘Brighter Than The Sun’ (cantata con l’aiuto di Stefanie dei Flowing Tears) e ‘Cold Seed’. Per quanto mi riguarda pero’ l’apice del concerto e’ stato raggiunto con l’esecuzione di ‘Whatever That Hurts’, brano d’apertura del monumentale ‘Wildhoney’ e qui riproposto in maniera impeccabile. Unica pecca del concerto, a mio avviso, e’ stata l’esclusione dalla set list dei brani tratti dai primissimi lavori degli Svedesi: ovviamente non pretendevo qualcosa da ‘Sumerian Cry’ ma un brano da ‘Clouds’ mi avrebbe fatto estremamente piacere. Il concerto, dopo circa un’ora, si conclude con la classica ‘Gaia’, brano richiesto a gran voce per buona parte delllo show. I responsi sono stati piu’ o meno uniformi e il concerto puo’ dirsi senz’altro piu’ che riuscito per Johan e compagni anche se ritengo che la performance di due anni fa con gli Anathema fosse stata leggermente piu’ brillante. E’ stato interessante inoltre notare come l’esecuzione dei brani nuovi e di quelli piu’ datati non abbia spaccato l’audience in due, segno che la maggior parte dei fans accorsi stasera sia riuscita ad accettare la svolta commerciale dei nostri senza grossi problemi, cosa piu’ unica che rara.