19/06/2004 - TRADATE IRON FEST – 20/06/2004 @ Tradate - Tradate (VA)

Pubblicato il 11/07/2004 da

A cura di Luca Pessina

La quarta giornata del Tradate Iron Fest, una domenica totalmente dedicata al metal estremo o pseudo tale, ha visto come headliner gli inossidabili Dismember, da pochi mesi tornati sul mercato con il validissimo “Where Ironcrosses Grow”. Prima di loro una selezione di band locali (noi per problemi vari abbiamo assistito solo agli show di The True Endless, Entirety, Hatework e Vexed) dalla qualità altalenante. C’è da dire che il bill del giorno precedente, con Virgin Steele, Omen, Doomsword e Hyades, nel complesso era ben di altro livello qualitativo ma comunque si è trattato di una bella giornata, in cui tutto o quasi è filato per il verso giusto e che difficilmente avrà lasciato scontente le diverse persone accorse. Complimenti dunque agli organizzatori… si spera vivamente che nel 2005 si replichi!

THE TRUE ENDLESS

Giunti nel campo sportivo in cui si svolgeva il festival solamente intorno alle 18, abbiamo fatto appena in tempo a gustare lo show dei novaresi The True Endless, il quale ha avuto luogo anziché sul palco allestito dall’organizzazione sotto un tendone dove il pubblico in teoria avrebbe dovuto aver modo di sostare tra un’esibizione e l’altra. Questo perché nel pomeriggio un violento acquazzone aveva colpito l’area di Tradate, mettendo in pericolo le apparecchiature del palco. Poco male comunque, il calore del pubblico non è loro mancato e il combo ci ha propinato senza riserve il proprio black metal made in Norway, spesso molto debitore nei confronti dei Carpathian Forest. Non male la presenza scenica del frontman e carini i pezzi, anche se un po’ più di personalità non guasterebbe.

ENTIRETY

Chi scrive ricordava questa band perché sul finire degli anni Novanta una piccola etichetta nostrana pubblicò un loro mini cd promuovendo i nostri come “la risposta italiana ai Dark Tranquillity”. Va be’… il sottoscritto non ha mai ascoltato quel lavoro ma giudicando dalla prova di quest’oggi il sound dei nostri è notevolmente cambiato in questi anni! Il pubblico si è infatti trovato davanti ad un black-death piuttosto grezzo e minimale, per giunta cantato in modo non certo eccelso. Carina, ma già vista, la trovata di presentarsi indossando passamontagna, per il resto uno show appena sufficiente, condito da suoni abbastanza confusi e da un’esecuzione vogliosa ma delle volte imprecisa.

HATEWORK

Con gli Hatework si è tornati a suonare sul palco vero e proprio ed è giusto che questo sia conciso con quella che è stata la performance migliore offerta quest’oggi dai supporter. Il terzetto on stage ha esperienza da vendere e il suo thrash’n’roll ha fatto dimenare non poco gli astanti, davvero coinvolti dall’inizio alla fine dello show. Perfetta l’esecuzione di ogni brano, annunciati a dovere dal bravo bassista/cantante e spiattellati in faccia al pubblico con una violenza devastante. Carichissimi, concisi, senza fronzoli. Seguiti con piacere pure dai Dismember. Bravi Hatework.

VEXED

Altra thrash band old style, quella dei Vexed ha da recriminare su dei suoni decisamente scadenti e su una partecipazione del pubblico non sempre su livelli altissimi. Peccato perché i nostri dal vivo ci sanno abbastanza fare e i loro brani, a parte qualcuno, sono tutti di buona qualità. Ottima comunque la presenza scenica del borchiatissimo frontman e graditissime le cover di “Total Desaster” dei Destruction e di “Black Magic” degli Slayer. Show carino ma si è certi che normalmente i Vexed sono in grado di offire ben altre prestazioni.

DISMEMBER

Uno show spettacolare, il migliore dei tre della band ai quali il sottoscritto ha avuto modo di assistere nell’ultimo anno. I Dismember hanno suonato per un’ora e mezza, proposto tutti i classici che la gente si aspettava e offerto quindi una prova imponente, da ogni punto di vista. Matti Karki e soci (anche questa volta il bassista non era Richard Cabeza, bensì lo stesso session visto a Wacken) hanno deliziato la folla con tutti i loro cavalli di battaglia, vecchi e nuovi. Da “Where Ironcrosses Grow” e “Forged With Hate”, entrambi estratti dall’ultimo studio album, a “Of Fire”, “Skin Her Alive”, “On Frozen Fields”, “Let The Napalm Rain”, “Casket Garden” e tanti, tanti altri! Tutti suonati in modo impeccabile, con una foga e una partecipazione mai viste durante tutta la giornata. I Dismember erano felici di trovarsi lì e di suonare e il loro entusiasmo ha contagiato irrimediabilmente il pubblico, che non ha smesso un secondo di pogare, di incitarli e di applaudire. L’immensa “Dreaming In Red” ha concluso la prima parte dello show, che è ripreso dopo pochi minuti con una nuova trionfale entrata sul palco e con l’esecuzione di “Override Of The Overture”, opener dell’indimenticabile “Like An Everflowing Stream”, e di “Hate Campaign”. Poi tante strette di mano, sorrisi e applausi a non finire. Ma quando tutti stavano ormai pensando al ritorno a casa, stanchi ed appagati, ecco i nostri tornare all’improvviso on stage e tirare fuori dal cilindro la mitica “Skinfather”, uno dei loro capolavori assoluti! Un doppio bis da infarto, che ha spiazzato tutti i presenti ma che li ha resi ancora più entusiasti. E’ stato stupendo vedere una band così partecipe e disponibile, così grata ai fan per essere accorsi a vederla… nessun atteggiamento da rock star, solo tanto sudore e tanta ottima musica. Grazie Dismember, grazie ragazzi!

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