17/10/2016 - TRAP THEM + OKKULTOKRATI + VENOM PRISON @ Boston Music Room - Londra (Gran Bretagna)

Pubblicato il 19/10/2016 da

I Trap Them arrivano in Europa per iniziare a promuovere il nuovo album “Crown Feral”. In passato gli statunitensi si erano sempre esibiti all’Underworld nelle loro tappe londinesi, mentre questa volta tocca al sempre più gettonato Boston Music Rooms ospitare il tour. Il locale di Tufnell Park registra addirittura il sold out in questo piovoso lunedì sera, segno che la scarsa presenza sui palchi europei degli ultimi anni non ha affatto danneggiato la popolarità del quartetto…

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VENOM PRISON

Un’intervista in programma con gli headliner nel backstage ci impedisce di assistere all’intero concerto degli opener Employed To Serve; siamo invece nella sala quando salgono sul palco i death-thrasher gallesi Venom Prison, band che ha da pochi giorni pubblicato il proprio debut album su Prosthetic Records. Come già espresso in sede di recensione, “Animus” non ci ha esattamente esaltato, ma assistiamo al concerto del quintetto con curiosità, se non altro per saggiare il tiro live di questa formazione che ultimamente si sta dando un gran da fare. Indubbiamente il sound dei ragazzi acquista qualcosa in più in sede live, soprattutto in virtù della animalesca prova della frontgirl Larissa Stupar, tuttavia, alla lunga, il set sortisce lo stesso effetto del disco, lasciando campo ad un senso di confusione presto fastidioso. I brani della band possiedono strutture poco logiche e le influenze sono amalgamate un po’ a casaccio – un momento sembra di ascoltare gli All Out War, in un altro i Dying Fetus – tanto che la prestanza dei musicisti riesce a mitigare solo in parte questa impressione di immaturità. Non c’è che da sperare che questo e i prossimi tour aiutino il gruppo a trovare ulteriore affiatamento e un songwriting più assennato.

OKKULTOKRATI

Si cambia completamente genere con l’arrivo degli Okkultokrati, amici di lunga data degli headliner, qui chiamati a presentare il nuovo album “Raspberry Dawn”, uscito da poco per Southern Lord. Partiti come realtà metal-punk vagamente avvicinabile ai più noti Kvelertak, i norvegesi negli anni hanno mutato forma, dando regolarmente spazio alle tastiere e adottando uno stile più sinuoso e compassato. Molti dei presenti dimostrano subito di non cogliere l’inquieta proposta della band: evidentemente in molti pretendono violenza da questo concerto, quindi la sala si svuota un po’, i divani a lato vengono presi d’assalto, così come l’area fumatori al di fuori del locale; il quintetto, tuttavia, sembra proprio non farci caso e la serata prosegue sulle note di una sorta di death-rock che in molti episodi deve tanto a Darkthrone e Motorhead quanto a Killing Joke, Kraftwerk e Siouxsie and the Banshees. I norvegesi danno l’impressione di divertirsi sul palco, ma in sala si percepisce un po’ di freddezza e una mancanza di dialogo fra musicisti e pubblico che alla lunga lascia un po’ di amaro in bocca. Sarà il caso di rivederli in un altro contesto.

TRAP THEM

Il concerto dei Trap Them è invece di quelli da ricordare. Con “Crown Feral” gli statunitensi hanno dato alle stampe uno dei migliori lavori della loro carriera, ma questa sera ulteriore motivo di interesse e di chiacchiere è rappresentato dalle condizioni del frontman della band. Nel corso di una già famigerata performance all’olandese Bloodshed Festival, avvenuta appena due giorni prima, Ryan McKenney è infatti riuscito a fratturarsi entrambi i piedi lanciandosi da una pila di amplificatori; la caduta ha inoltre procurato al cantante innumerevoli lividi e un enorme occhio nero, tanto da lasciarlo praticamente tramortito. La cosa assurda è che i Trap Them sono comunque riusciti a portare a termine quel concerto, con McKenney che, strisciando, ha provato ad interpretare ugualmente il ruolo di frontman, aggrappandosi alle spie sul palco. Questa sera l’arrivo del singer è un filo meno drammatico: il Nostro si presenta su una sedia a rotelle e viene posizionato in mezzo al palco. È come vedere un leone in gabbia, ma lo show e il tour devono andare avanti. A dirla tutta, fa anche sorridere la tranquillità con cui il resto del gruppo gestisce la situazione: pare proprio che questi ragazzi siano abituati alle folli iniziative di McKenney. Così, senza troppi giri di parole, il concerto ha inizio e i brani del nuovo album (eseguito per intero nel corso del set) confermano la rinnovata vena della formazione, che è tornata a comporre musica perfetta per la dimensione live. Sono pochissimi gli estratti dalle pubblicazioni precedenti, ma questa sera va bene così: “Crown Feral” ha riportato entusiasmo attorno ai Trap Them ed è giusto che il gruppo cerchi di presentare al meglio la sua ultima creazione. Il pubblico – ora tornato ad essere al completo – difatti reagisce bene, anche se lo stato in cui si trova il frontman sembra inibire un po’ le prime file, che evitano sia lo stage diving, sia un pogo troppo violento. Un peccato, soprattutto alla vista di un McKenney intento a sbracciarsi come un ossesso, evidentemente ancora incapace di accettare la sua (fortunatamente temporanea) condizione. Non è un classico show dei Trap Them, ma gli hardcore-grinder di Boston danno comunque il massimo, mettendo in luce sia un rinnovato affiatamento, sia un’ulteriore crescita a livello tecnico, conseguenza dell’entrata in formazione dell’ottimo batterista Brad Fickeisen (ex The Red Chord). Insomma, l’esibizione avrebbe potuto andare decisamente peggio, viste le premesse. Il quartetto si congeda tra gli applausi, con la promessa di tornare in Europa nella primavera/estate 2017, questa volta in piena forma.

Setlist:

Kindred Dirt
Hellionaires
Prodigala
Luster Pendulums
Malengines Here, Where They Should Be
Slumcult and Gather
Evictionaries
Speak Nigh
Twitching in the Auras
Revival Spines
Guignol Serene
The Facts
Stray of the Tongue
Phantom Air

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