27/05/2005 - Trivium + 3 Inches of Blood + Still Remains @ Transilvania Live - Milano

Pubblicato il 03/06/2005 da
A cura di Maurizio Borghi
 
Giornata infuocata nel capoluogo lombardo, evapora l’asfalto mentre l’oramai consueto appuntamento con gli esordienti della trendsetter Roadrunner Records giunge alla terza edizione, sulla carta più pallida rispetto alle passate per la mancanza di nomi eccellenti (Killswitch Engage, 36 Crazyfists, Chimaira tra i protagonisti delle passate edizioni) ma capace di rivelare simpatiche sorprese, con una lineup giovanissima ma promettente e talentuosa. Già nel torrido clima pomeridiano infatti il Transilvania si popola di brutti ceffi non troppo in agio dinanzi al sole cocente: asfalto che brucia, quale miglior cornice per il RoadRage Tour 2005?

STILL REMAINS

In perfetto orario e con la presenza di un numero esiguo di attenti osservatori, pronti a cogliere la new sensation di un’etichetta che riesce sempre a trovare novità eccellenti, perfettamente al passo coi tempi, ecco salire gli imberbi Still Remains, fautori di un esordio non proprio brillante ma che lascia intravedere qualche spunto interessante. I ragazzi eseguono come bravi alunni il compito di scaldare il pubblico in sala, a dire il vero c’è pure qualche fan che li segue nei cori, ma la giovanissima età e certe ingenuità sceniche (il tastierista che si dimena in lungo e in largo per il palco come un idiota, per esempio) fanno sentenziare alla maggioranza dei presenti che per un bel po’ la formazione sarà relegata ad opening act. La gente beve e dà un occhiata al merchandising, mentre si consuma il metalcore impersonale tinto di emo, che più trendy non si può, di una novità che impressiona davvero pochi individui.

3 INCHES OF BLOOD

Dopo la pausa sigaretta della quasi unanimità dei tabagisti presenti in sala, salta sul palco la vera novità dell’etichetta che cambia effettivamente come tira il vento, ma talvolta mostra colpi di testa eccellenti come questi 3 Inches Of Blood, stand alone del roster della label e nella scaletta della giornata, e sin dall’inizio si respira aria diversa: un sestetto di sporchi canadesi invade il palco tra la freddezza del pubblico per fare esplodere un vulcano di metallo colante in tutte le direzioni, death speed metal con due singer, uno impegnato a vomitare strazianti e acri growl ripiegato su se stesso, il secondo dedito a far rivivere l’inumana potenza vocale di Rob Halford nelle fattezze di un piccolo, barbuto e zozzo vichingo, con tanto di enormi bracciali borchiati su ambo gli avambracci. Combinazione esplosiva che lascia di stucco parecchi dei presenti, che in maniera assurda vengono stupiti dalla freschezza di queste sonorità che sono in realtà classiche, ma unite e reinterpretate in modo originale. Se le composizioni sono sempre leggermente codificate nelle strutture ordinarie e i temi sono in ogni caso triti e ritriti, la sapienza di snocciolare ottime song su orchi, pirati e creature demoniache abbinata alla incredibile potenza vocale di Cam Pipes esaltano all’unanimità anche i metalcorer con zainetto, cappellino e maglietta degli Hatebreed tatuata sul torace. Conclude lo show di quaranta e passa minuti la incredibile “Deadly Sinners”, e mentre Pipes non perde una nota (sembra anzi migliorare di canzone in canzone!) il resto del gruppo regala sudore e metallo incontaminato. Che sorpresa!

TRIVIUM

Introdotti dal piano di “End of Everything” ecco i più attesi della serata, forti di un eccellente debutto (“Ascendancy”) che riesce ad essere attualissimo (il filone più in voga del momento è infatti il metalcore) pur ispirandosi alle grandi band del passato. Scenografia nulla e luci scarne segnano l’entrata del massiccio Matt Heafy, gran bestione con sembianze sudamericane che da subito si atteggia a novello James Hetfield, ricalcando le movenze della leggenda del thrash in toto (asta bassa, gambe allargate, discorsi diretti e concisi al pubblico… peccato che il ragazzo sia al Transilvania davanti a duecento persone e non in uno stadio gremito). L’impatto è eccellente e composizioni “Rain” o “A Gunshot…” suonano da dio anche nel ristretto ambiente del locale milanese, complice un suono eccellente (soprattutto per la media bassina del Transilvana), e gli accorsi che a malapena riempiono i tre quarti del locale sono piacevolmente impressionati. Chorus intriganti coinvolgono il pubblico mentre un paio di ragazze tentano di accendere un focolaio, una cattivissima biondina sferra pugni e calci come vuole la nuova (assurda!) moda della “violent dance”, mentre una riccioluta, popputa e decisamente alticcia inglesotta si lancia in maldestri tentativi di mosh, schiantandosi contro chiunque le capiti a tiro e creando spettacolo nello spettacolo (ovviamente almeno una decina di presenti appena si son resi conto dello stato mentale dell’invasata hanno subito tentato un contatto lingua-lingua con risultati tragici), grasse risate per tutti. Forse deluso dalla “intimità” dello show il leader Heafy non si consuma troppo per dare spettacolo, si impegna a dovere solamente per inverire in modo non verbale contro il tecnico del suono, mimando continuamente che la sua spia non funziona a dovere. Per la quasi totalità del concerto per paura di steccare i melodici dei ritornelli il singer fa cantare il pubblico, infatti, che supportando in toto gli headliner attesissimi non fa una piega: urlando a squarciagola ogni singola parola dei chorus i presenti tengono in piedi metà della performance, che viene troncata dopo sei pezzi con la grande “Pull Harder On The Strings Of Your Martyr”, indubbiamente magnifico pezzo che stampa un ghigno soddisfatto sulla bocca di tutti, facendo dimenticare per un attimo la spocchiosità del leader del gruppo che per tutto il concerto non ha fatto che lamentarsi o incitare il pubblico a comprare il merchandising. Devi farne di strada, bimbo… Mentre le piccole indiavolate rischiano di far rissa tra loro si chiude un altro piacevole RoadRage, buona abitudine per passare una serata divertente con gruppi interessanti, ad un prezzo decisamente ridotto rispetto alla concorrenza. All’anno prossimo!

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.