28/06/2003 - Twisted Sister + The Club @ Z7 - Pratteln (Svizzera)

Pubblicato il 29/06/2003 da

A cura di Gennaro Dileo

TWISTED SISTER

Non capita tutti i giorni di assistere ad un concerto di una band storica come i Twisted Sister in un club contenente non più di 2000 persone, e penso che tra il lungo viaggio in treno, la stanchezza e i soldi spesi ne sia valsa veramente la pena. Arrivati a Pratteln intorno alle 14, scopro con stupore che ci sono solamente tre ragazzi prima di noi (ovviamente uso il “noi” dato che sono andato con un mio amico, altro grandissimo fan della band) e, trovandoci in una zona industriale, le persone che passavano si potevano contare sulle punte delle dita. Tra una chiacchiera e l’altra arrivano le 16 e 30 circa, e giungono sul posto i primi fan, e scopro che sono tutti italiani! Intorno alle 17 arriva un furgone e riconosco immediatamente la chioma di Dee Snider, ed accanto a lui gli altri ragazzi del gruppo. Scesa dal pullman, la band si dirige verso di noi (ad eccezione di Mark “The Animal” Mendoza) e Dee ci saluta per primi stringendo la mano a tutti i presenti, firmando autografi e facendo foto con tutti, e l’emozione si avvertiva tra tutti i presenti. Anche Jay Jay French, Eddie Ojeda e A.J.Pero non sono stati da meno, dimostrandosi assolutamente simpatici e affabili. Tutto questo per un fan come me è un sogno, ma il tempo passa e arriva il momento dell’apertura dei cancelli, e incomincia ad arrivare la massa (decisamente puntuali in Svizzera, ndr!), ma la cosa che mi ha lasciato allibito è il fatto che siamo entrati con ordine, abbiamo raggiunto la prima fila tranquillamente (cosa impensabile qui in Italia, dato la gente si ammazza per cercare di arrivare il più avanti possibile), anche se la cosa memorabile è che non c’è stata assolutamente pressa pur essendo in tanti, e tutti i presenti hanno dimostrato di essere persone civili che rispettano il prossimo (qui in Italia su questo ed altro avremmo tanto da imparare, dato che la gente passa la maggior parte del concerto ad ammazzarsi). La tensione sale e i The Club irrompono sul palco, coinvolgendo buona parte del pubblico con il loro rock’n’roll farcito di blues e ammorbidito saltuariamente da qualche passaggio di tastiera. Il personaggio della serata è stato il bassista, dato che era vestito in maniera improponibile, con tanto di parruccone e vestito modello Conte Uguccione. Anche se la band ha sfornato una buona prestazione, tutti noi attendevamo l’esibizione dei Twisted Sister. Con un veloce cambio di strumentazione, le luci si spengono e irrompe nelle casse “It’s A Long Way To The Top, If You Wanna Rock’n’Roll” degli AC/DC… mentre la band sale sul palco, intravedo Jay Jay di spalle che sculetta divertito. Ad un tratto irrompono le note di “What You Don’t Know Sure Can Hurt You” e, sempre a luci spente, Dee irrompe sul palco e dopo la parte introduttiva del pezzo, le luci si accendono ed è puro delirio, i vestiti sono quelli del tour di Stay Hungry, e il fatto di trovarmi vicinissimo a un mio idolo ha aumentato tantissimo la mia partecipazione durante il concerto. Subito i nostri attaccano con “The Kids Are Back” e di seguito Dee annuncia “Z7 Stay Fuckin’Hungry” e un’altra scarica note stordisce l’intero pubblico. La band è in forma, ha suonato un’ora e cinquanta minuti senza pause, con Mr. Snider in grande spolvero che si è  dimostrato un vero animale da palco! Ovviamente i nostri hanno proposto i classici come “Under The Blade”, “Destroyer”, “Like A Knife In The Back”, “Ride To Live, Live To Ride”, “The Price”, “I Believe In Rock’n’Roll”, “I Am And I’m Me”, “Shoot Em Down”, “You Can’t Stop Rock’n’Roll”, “Burn In Hell”, e “The Fire Still Burns”. Purtroppo non è stato eseguito nulla dal sottovalutato “Love Is For Sucker” e neanche le divertenti “Leader Of The Pack” e “Be Chrool To Your School”, e il climax ovviamente si è raggiunto con i due classici “We’re Not Gonna Take It” e “I Wanna Rock”, dove la partecipazione del pubblico è stata immensa! Il bis è stato composto da “Come Out And Play” e “S.M.F.”, prima che i nostri si congedassero dopo aver offerto a tutti noi uno spettacolo indimenticabile, condito da vari siparietti divertenti che sono diventati un marchio di fabbrica della band. Vorrei concludere con una piccola nota: rimarchevole è stata la presenza di una bambina di una decina d’anni presente in prima fila col padre, ovviamente notata dalla band che le ha regalato un plettro, cosa che dimostra come noi italiani abbiamo ancora tantissimo da imparare sulla civiltà. So bene che qui da noi le cose non cambieranno mai, ma ammetto di non vedere l’ora di farmi un altro concerto allo Z7, eccellente posto, sia come acustica sia come organizzazione (e anche su questo campo c’è ancora molta strada da fare…).


 

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