A cura di Giovanni Volta
Assistiamo all’unica data italiana dei Van Canto, la band “a cappella” del metal, freschi del loro quinto album “Dawn Of The Brave”. I Nostri sono accompagnati per l’occasione dai tedeschi Winterstorm e dagli italiani Tragodia. Il Factory di giovedì sera sembra un posto oscuro ma, appena entrati nell’area concerti, ci troviamo davanti un pubblico per lo più composto da ragazzi fra i quindici e i vent’anni, qualcuno con genitori al seguito, che fanno per lo più tenerezza.
TRAGODIA
La perla della serata sono gli italiani Tragodia, che hanno pubblicato a novembre il loro terzo album “Mythmaker”. La band, che propone un epic con accenni progressive e symphonic, sfrutta il poco tempo a disposizione impegnandosi e dimostrandosi professionale, riuscendo a coinvolgere il pubblico, il quale questa sera stranamente non snobba il gruppo di spalla come spesso succede in Italia. La pecca è il suono non ottimale, colpa probabilmente dell’acustica del locale; ci si chiede anche se abbiano avuto occasione di fare il soundcheck, sicuramente sarebbe stato meglio sentire di più la voce. La band comunque tiene il palco per tre quarti d’ora al meglio, riscaldando il pubblico per la serata.
WINTERSTORM
Anche loro al terzo album, “Cathyron”, ecco sul palco i Winterstorm, la band tedesca che sta accompagnando in tour i Van Canto: uno alla volta i componenti del gruppo appaiono dalla nebbia con un’entrata trionfale e per ultimo appare il cantante vestito con un’armatura. Coinvolgono il pubblico ancor più dei Tragodia e ci regalano un buon concerto di power metal con accenni folk ed epic: sicuramente non brillano per originalità, sembrando una copia di altre grandi band, ma per gli amanti del genere potrebbero essere una grande scoperta. Tengono bene il palco, facendo anche qualche scenetta comica, come ventilare il palco con i capelli a causa del troppo fumo che non permette loro di vedere. Alla fine del concerto il pubblico si è definitivamente riscaldato e non vede l’ora che inizino i Van Canto.
VAN CANTO
Dopo circa mezz’ora si spengono le luci e inizia l’intro dell’ultimo album “Dawn Of The Brave”. I Van Canto salgono sul palco e ‘sparano’ subito il pezzo d’apertura “Fight For Your Life”, fra i pezzi originali proposti dalla band forse il migliore. Purtroppo non funziona il microfono di Inga Scharf, non certo il miglior modo di iniziare un concerto; il problema viene risolto in qualche momento, mentre gli altri Van Canto continuano con il pezzo. Segue “Badaboom”, durante il quale il pubblico è totalmente coinvolto dall’esibizione; da qui la band decide che è ora di sfoderare una delle sue famose cover, “Wishmaster” dei Nightwish, che scatena il delirio. Dopo qualche brano, fra cui “Rebellion (The Clans Are Marching)” dei Grave Digger, i Van Canto riposano le voci e non può mancare un assolo di batteria con il drummer palestrato Bastian Emig che dialoga con il pubblico facendo ripetere a suon di batteria alle donne “rakkatakka” e agli uomini “kadaboom”, come scritto sulle due casse della batteria. Dopo questa pausa, la band si ripresenta sul palco continuando la sua setlist. Sicuramente non troviamo in serata il cantante, quello propriamente detto, Philip Dennis Schunke, che sbaglia ben due volte le entrate: all’inizio di una delle prime canzoni parte cantando il ritornello invece che la strofa, salvato dalla Scharf che inizia la sua parte; il pubblico sembra non accorgersene e lo show continua senza nessun problema. Il secondo errore arriva durante la cover dei Sabaton “Primo Victoria”, quando il cantante parte lanciato verso un nuovo ritornello al posto del bridge: purtroppo questa volta tutti se ne accorgono e nessuno riesce a mascherarlo. Il pubblico continua a impazzire soprattutto durante la riproposizione di cover, come ad esempio “Master Of Puppets” dei Metallica, in verità non proposta per intero, e la conclusiva “Fear Of The Dark” degli Iron Maiden, con la quale i tedeschi chiudono un concerto che, al di là di tutto, ha lasciato i presenti tutto sommato più che soddisfatti dello show.
Setlist:
Dawn Of The Brave
Fight For Your Life
Badaboom
Wishmaster [Nightwish cover]
Steel Breaker
Rebellion (The Clans Are Marching) [Grave Digger cover]
To Sing A Metal Song
The Other Ones
assolo di batteria
To The Mountains
Unholy
Primo Victoria [Sabaton cover]
The Mission / Master Of Puppets [Metallica cover]
If I Die In Battle
Fear Of The Dark [Iron Maiden cover]