17/11/2024 - VOLA + CHARLOTTE WESSELS + THE INTERSPHERE @ Live Music Club - Trezzo Sull'Adda (MI)

Pubblicato il 22/11/2024 da

Report di Stefano Protti
Fotografie di Luna La Chimia

Chi si trova, in una domenica di metà novembre, al Live Music Club di Trezzo sull’Adda, ha la certezza di poter assistere ad una sorta di ‘coming of age’, la definitiva affermazione dei Vola, quartetto danese dedito a una personale commistione tra djent e prog: con il successo di un disco come “Friend Of A Phantom”, la fama è diventata finalmente il sogno che probabilmente progettava di essere, obiettivo raggiunto senza snaturare il proprio stile, ‘semplicemente’ affiancandolo ad una produzione più pop.
Ad assistere il gruppo in questa metamorfosi ci sono i The Intersphere, la rediviva Charlotte Wessels post-Delain ed un vivace e folto pubblico, presente sin dalle prime battute all’evento, a godersi ognuna delle band in scaletta.

Nonostante cinque album dal potenziale commerciale evidente, i THE INTERSPHERE sono rimasti (involontariamente, immaginiamo) un segreto ben conservato nelle retrovie dell’alternative metal, così vederli in apertura del concerto, a presentare quel caleidoscopio di college rock, sfumature soul ed improvvise deviazioni pop che è il recente “Wanderer” (Odissey Music, 2023), suscita anche un po’ di tenerezza.
Oltre alla tenerezza, aggiungete pure il carico da novanta di una performance concisa, eseguita con la professionalità di veterani e l’entusiasmo trascinante di esordienti. Christoph Hessler, Thomas Zipner e soci ce la mettono davvero tutta, con le loro chitarre sempre brillanti, le intuizioni melodiche e gli intrecci vocali, a far decollare canzoni semplicemente perfette come l’ancheggiante “Down”, i crescendo epici di una “Antitype” da brividi o la ripresa di “The Great Delusion” che rinsalda i legami con i connazionali Dredg.
I The Intersphere non avrebbero bisogno di vendersi per vendere, perché semplicemente la loro musica potrebbe passare nelle trasmissioni FM di mezzo mondo (un mezzo mondo giusto, aggiungiamo), e nessuno avrebbe da ridire.
Per chi scrive, uno dei momenti più divertenti (e coinvolgenti) della serata.

C’era gran curiosità intorno alla sortita live di CHARLOTTE WESSELS, che con “The Obsession” (nome del disco e della  band che la accompagna) edito da Napalm Records si è  accostata di nuovamente a quel suono elettrico che, nei due volumi di “Tales From Six Feet Under” così ammiccanti al pop di alta classifica, costituiva un’assenza difficile da ignorare (e digerire).
Ora Charlotte ha dalla sua parte un gruppo ben affiatato e versatile, che supporta una voce a cui può riuscire tutto (anche se dei The Cranberries evocati in “Chasing Sunset” avremmo francamente fatto a meno), mescolando con efficacia voci liriche e refrain pop (“Dopamine”) o inerpicandosi lungo melodie affatto banali (“The Crying Room”).
Carismatica e professionale, l’artista colpisce nel segno soprattutto quando la sua musica scarta decisa verso l’AOR., come nel caso della nuova, emozionante versione di “Soft Revolution” e segna il suo ritorno in Italia con uno show divertente e tecnicamente perfetto, che sul finale regala un brano energico, capace di varcare i confini con il metal (“The Exorcism”) e di riportarci ai trascorsi nei Delain.

Molto prima che i VOLA diano il via al loro show, buona parte del pubblico si è già assiepata sotto il palco, stimando le posizioni migliori per appagare vista e orecchio, timpani che la band si diverte a disorientare con la partenza carezzevole di “I Don’t Know How We Got Here”.
In realtà, il quartetto guidato dal chitarrista/cantante Asger Mygind sa benissimo che il sentiero che li ha guidati fino a noi è ben conosciuto ed è stato già percorso da diversi gruppi, in passato. La strada per il successo è quella lastricata da ritornelli brillanti, canzoni in perfetto equilibrio tra appeal pop (“We Will Not Disband”) e aggressività (in questo caso, l’urgenza ritmica del djent, come in “Stone Leader Falling Down”), unita ad un uso efficace dell’elettronica, che ha portato un album come “Friend Of A Phantom” (2024, Mascot Records) a spiccare  sopra un vasto numero di dischi dai suoni affini.
Alle tante aspettative dei fan, i danesi oppongono un suono giocoforza più secco rispetto a quello trattato del lavoro in studio (in questo senso,  il ruolo del bassista Nicolai Mogensen ai cori appare fondamentale), muovendosi con disinvoltura tra i due estremi delle loro ispirazioni, i Meshuggah (“Head Mounted Sideways”) ed i Depeche Mode (“Glass Mannequin”), senza dimenticare i Leprous, della cui sezione ritmica “Gutter Moon” è debitrice.
Con una scaletta in gran parte focalizzata sull’ultimo album e sul precedente “Witness” (di cui viene qui ripresa anche la sognante ballata “24 Light-Years” dalle influenze shoegaze), la band vede il proprio pubblico esplodere sia per i nuovi singoli – “Cannibal”, con Gabriele Landillo dei Benthos ad urlare la parte di A. Fridén, ed il synth killer che rende “Break My Lying Tongue” un irresistibile girotondo – che per gli estratti più datati (una “Starburn” dalla vibrante sezione ritmica).
Un concerto generoso, chiuso nei bis da “Stray The Skies” (pezzo che già nel 2016 mostrava in embrione tutte le potenzialità della band), e uno show assolutamente godibile, anche se una maggiore interazione col pubblico tra un brano e l’altro non avrebbe guastato, per rompere l’attesa fisiologicamente necessaria a riprogrammare i suoni.
L’elemento umano, insomma, è quello che, a parere di chi scrive, latita ancora, almeno a tratti, in una band che è comunque pronta a spiccare il (ehm) volo.

Setlist:

I Don’t Know How We Got Here
We Will Not Disband
Stone Leader Falling Down
These Black Claws
Glass Mannequin
Alien Shivers
Gutter Moon
Break My Lying Tongue
Head Mounted Sideways
Cannibal
24 Light-Years
Starburn
Bleed Out
Paper Wolf
Straight Lines
Stray the Skies (encore)

 

INTERSPHERE

CHARLOTTE WESSELS

VOLA

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.