12/01/2018 - WATAIN + DEGIAL @ The Dome - Londra (Gran Bretagna)

Pubblicato il 15/01/2018 da

Il nuovo album “Trident Wolf Eclipse” è finalmente arrivato nei negozi e i Watain emergono da una coltre di fumo e fiamme per iniziare a presentarlo dal vivo. Il palco è da sempre particolarmente caro alla formazione svedese e non stupisce che per il lancio di questa attesa nuova prova il gruppo abbia deciso di puntare proprio su una serie di concerti, andando a visitare alcune delle maggiori città del Nordeuropa. I lupi arrivano a Londra in un freddo venerdì sera per uno show attesissimo che ha fatto registrare il sold out già a dicembre. Anzichè spostare il tutto in un locale più ampio, la band ha però deciso di mantenere una certa intimità e di fare sì che lo show diventasse un vero e proprio evento per i fortunati possessori di un biglietto. Londra e il Dome di Tufnell Park non sono nuovi a concerti di questo tipo, ma questa sera l’atmosfera sembra più inebriante del solito, già a partire dal concerto dei death metaller Degial, amici di vecchia data degli headliner…

DEGIAL

Purtroppo il concerto dei Degial viene però minato alla base da dei suoni molto impastati. Si ha quasi l’impressione che la band sia arrivata sul posto cinque minuti prima di salire sul palco, ma probabilmente la preparazione della scenografia e il sound check degli headliner hanno richiesto molto tempo e per il quartetto di Uppsala non vi è stato altro da fare che accettare questa comunque tipica situazione da support band. I Degial possono vantare un repertorio decisamente solido, come ha recentemente dimostrato il nuovo “Predator Reign”, tuttavia per godere delle varie sfumature di pezzi come “Savage Mutiny” o “Chaos Chant” dovremo attendere un’altra occasione: questa sera apprezziamo la verve del frontman Hampus Eriksson, la grandissima precisione di Emil Svensson alla batteria e poco altro. I riff si distinguono poco e le luciferine linee melodiche faticano parecchio ad emergere nel marasma di questi episodi serratissimi. Il pubblico, per la verità, sembra seguire lo show con un certo interesse, ma forse la curiosità è dovuta soprattutto alla forte affiliazione con gli headliner, con i quali i Nostri talvolta condividono i suddetti musicisti. Insomma, un ‘sei’ di incoraggiamento per i Degial: oggi combattivi come al solito, ma lungi dal trovarsi nelle condizioni ideali per esprimersi al meglio.

Setlist:

Predator Reign
Hellstorm
Swarming
Savage Mutiny
Crown of Fire
Devil Spawn
Transgression
The Savage Covenant
Chaos Chant
Thousand Spears Impale

WATAIN

Di ben altra efficacia – e ci mancherebbe altro! – il concerto degli headliner. Si vede che i Watain hanno preparato con cura questa serie di release show: il palco presenta diversi ornamenti scenici, da tridenti di varie fogge alle immancabili croci rovesciate, senza ovviamente dimenticare qualche candela, e le luci, quasi sempre rosse, creano subito un’atmosfera palpitante e avvolgente. In verità, la band gioca con fuoco e fiamme meno del solito – forse per imposizioni del locale – e anche l’ormai famigerato sangue di maiale fa solo una fugace comparsa, venendo lanciato da una coppa sulle prime file soltanto all’inizio di “Devil’s Blood”. In ogni caso, quello che a livello scenico non può essere attuato, viene compensato dal solito grande carisma di Erik Danielsson e compagni: checchè ne dicano i loro sempre più numerosi detrattori, i Watain possono vantare una presenza scenica e una confidenza con il palco difficilmente rintracciabili nella scena black metal odierna; il gruppo suona con innato fervore, è sempre disinvolto e sbaglia davvero pochissimo sul fronte prettamente tecnico. Emil Svensson, dietro le pelli, è al secondo set della serata, ma non si percepisce alcun affanno nella sua performance; sempre affidabili anche il bassista Alvaro Lillo e i chitarristi Pelle Forsberg e Set Teitan, membri “di movimento” temprati da centinaia di concerti in tutto il mondo. Se a livello esecutivo vi sono dunque ormai pochi dubbi sulla solidità dei Watain, qualche dubbio potrebbe magari sorgere sulla scelta dei brani per la scaletta, ma anche qui il gruppo non delude, offrendo una selezione ben bilanciata fra vecchie hit e qualche nuovo episodio. Si tratta dei concerti di lancio per il nuovo “Trident Wolf Eclipse”, ma i Watain non dimenticano affatto il loro vecchio repertorio, andando a pescare anche dal sempre più datato “Rabid Death’s Curse”. In particolare, vengono molto ben accolti i pezzi di “Sworn To The Dark”, ma anche il recente singolo “Nuclear Alchemy” fa la sua figura, sottolineando al meglio quella rinnovata urgenza che la formazione ha messo in mostra sul nuovo disco. Tanti i brani in scaletta, ma il gruppo non si perde in pause e lungaggini, suonando con estrema foga e mantenendo il ritmo il più serrato possibile. Anche in questo i Watain dimostrano di avere una marcia in più rispetto a tante altre realtà simili, almeno nella dimensione live. Come attitudine, i cinque sono spesso più vicini ad una formazione death-thrash della vecchia scuola che ad una black metal dei giorni nostri, soprattutto nel modo tutt’altro che schivo di interpretare i brani e interagire con la platea. Il tempo vola e la conclusione dello show arriva senza quasi che ce ne si accorga. E’ una pregevole cover di “The Somberlain” a fare da colonna sonora al congedo di Danielsson e soci: un omaggio ad una delle loro principali influenze che viene applaudito sia dai veterani che dai nuovi adepti presenti in sala. Lo sguardo del frontman resta spiritato anche davanti a questo tripudio, ma in cuor suo la soddisfazione per la riuscita di uno show tanto importante deve essere tanta. I Watain non potevano dare il via al ciclo promozionale di “Trident Wolf Eclipse” in maniera migliore.

Setlist:

Legions of the Black Light
Black Flames March
Nuclear Alchemy
Devil’s Blood
Satan’s Hunger
Angelrape
Furor Diabolicus
Outlaw
Sacred Damnation
Lawless Darkness
Malfeitor
On Horns Impaled
The Serpent’s Chalice
The Somberlain (Dissection cover)

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