26/09/2010 - WATAIN + DESTROYER 666 + OTARGOS @ London Underworld - Londra (Gran Bretagna)

Pubblicato il 02/10/2010 da

A cura di Luca Pessina

Nonostante sia caduta di lunedì sera – la serata “da pantofole” per eccellenza – la tappa londinese del nuovo tour europeo dei Watain ha richiamato un gran numero di persone, tanto che l’Underworld ha dato quasi l’impressione di essere sold out quando è arrivato il turno del gruppo svedese. D’altronde, i nostri si trovano all’apice della loro popolarità: gli ultimi due album della band hanno ottenuto ottime recensioni ovunque, le loro personalità malate hanno avuto ampio spazio su riviste e media e infine, diciamolo, oggi per certi versi “fa figo” parlare dei Watain o dire di essere loro fan… quindi il passaparola è garantito. Insomma, anche se era lunedì, i black metallers svedesi sono stati protagonisti di una vera serata da star. Ve la raccontiamo partendo dalle performance dei supporter…

OTARGOS

Siamo convinti che questa sera gli Otargos siano riusciti a guadagnare parecchi nuovi fan. Grazie anche a dei volumi altissimi – che tra l’altro, alla lunga, hanno anche dato fastidio – i black metallers francesi sono riusciti subito a imporsi all’attenzione degli astanti, sfoderando una performance precisa e grintosa. Ciarlieri e tutt’altro che distaccati, i nostri hanno subito instaurato un buon rapporto col pubblico, suonando poi con grande trasporto una manciata di brani dal loro repertorio. Cattivissima "Cloning The Divine", posta a chiusura dello show.

DESTROYER 666

I Destroyer 666 hanno da tempo un seguito nutrito nella capitale britannica. Del resto, sono molti gli australiani che risiedono a Londra, quindi, ogni qual volta che la band cala in Europa, questa è una tappa obbligata. Stasera, insomma, il quartetto non ha avuto alcun bisogno di scaldare la folla. In tanti erano lì solo per loro e la risposta è stata sin dal principio assolutamente calorosa. A dir la verità, i Destroyer 666 non hanno suonato proprio benissimo… mancava un certo affiatamento e i suoni sono sempre apparsi abbastanza deboli, soprattutto per le chitarre, le quali da sempre rappresentano il fulcro del black-thrash della band. In ogni caso, le prime file e i fan più esagitati non si sono affatto tirati indietro, almeno sul fronte headbanging. Già, perchè il "pogo" a quanto pare non è molto black, quindi guai a chi fa due passi in avanti!

WATAIN

Durante lo show dei Watain alcuni fan hanno vomitato. Potremmo anche concludere qui, ma giusto spendere qualche parola in più sullo spettacolo offerto dalla band, che, tra l’altro, non ha potuto nemmeno fare uso di tutta la sua solita scenografia, a causa delle dimensioni del palco e di alcuni veti imposti dall’organizzazione locale. Il gruppo, con il "nostro" Set Teitan alla chitarra solista, ha calcato il palco in maniera abbastanza sobria, avvolto dal fumo e con delle candele a creare atmosfera. Poi è partita "Malfeitor" e – scusateci la frase clichè – si sono aperte le porte dell’inferno. Va dato atto ai Watain di essere degli ottimi musicisti, oltre che dei grandi coreografi: i brani, fra cui "Devil’s Blood" e "Legions Of The Black Light", sono stati infatti riproposti molto fedelmente e con dei suoni estremamente potenti e definiti. Convincente anche lo screaming di Erik Danielsson, che, avendo poco spazio a propria disposizione, a livello di presenza scenica è stato un po’ limitato, tuttavia non si è risparmiato durante l’esecuzione dei brani nè nell’introdurre questi ultimi. C’è comunque stato spazio per un paio di trovate sceniche, fra cui lo spargimento di un po’ di sangue di maiale, il cui fetore ha appunto portato alcune persone nelle prime file a rimettere. Che bellezza! Ma ci preme sottolineare come, aldilà di tutte queste chicche, il concerto sia stato davvero intenso anche e soprattutto a livello musicale… che è poi la cosa più importante! Senza dubbio, i Watain sono apparsi la band più affiatata ed esperta della serata, suonando senza alcuna sbavatura e riuscendo a mantenere costante l’attenzione del pubblico, che a tratti è parso quasi stregato dalle note dei nostri. Anche quando è stata proposta la cover di "Sacrifice" dei Bathory la tensione non è calata minimamente, segno che i Watain sono praticamente riusciti a fare loro questo classico del black-thrash, infondendo in esso tutta la loro malvagità e i loro principi satanici. Insomma, ci tocca ribadirlo, anche a costo di suonare noiosi: è vero che questa band può apparire un po’ ridicola per come si pone, soprattutto se vista da occhi distaccati, ma sono pochissimi gli appunti che si possono realmente fare alla sua musica. Oggi i Watain in materia di black metal non hanno niente da imparare.

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