27/01/2009 - Wolves In The Throne Room @ London Underworld - Londra (Gran Bretagna)

Pubblicato il 29/01/2009 da
A cura di Luca Pessina
 
Un concerto dei Wolves In The Throne Room è un concerto black metal un po’ atipico. Come ormai noto, il gruppo americano non rientra esattamente in quella schiera di formazioni che puntano molto anche sull’immagine e su un messaggio più o meno satanico/blasfemo nei testi. I nostri, per certi aspetti, hanno molto in comune con un gruppo come i Gojira, essendo il loro messaggio altamente spirituale ed “eco-friendly”. Non a caso, il loro ultimo, acclamatissimo album “Two Hunters” pare sia stato in parte registrato nelle foreste della loro zona e leggenda vuole che alcuni membri della band vivano in una sorta di comunità isolata fra le montagne. Insomma, se si va ad assistere a una loro esibizione, non bisogna certo aspettarsi uno show simile a quelli di Gorgoroth o Dark Funeral! I WITTR hanno un look normalissimo e non si fanno problemi a stare tra il pubblico e curare in prima persona il soundcheck sotto gli occhi di tutti. Anche il seguito dei nostri, inoltre, non rientra completamente nella scena black metal. Il fatto di essere promossi da una label trasversale come la Southern Lord e di aver partecipato a un festival come l’olandese Roadburn ha dato modo ai WITTR di costruirsi una base di fan anche in ambienti doom, stoner, hardcore e psichedelici. Di conseguenza, il colpo d’occhio all’interno dell’Underworld di Londra questa sera era piuttosto particolare: di fronte al palco non c’erano solo black metallers, bensì qualche centinaio di persone provenienti dalle scene più disparate! Un pubblico assai eterogeneo, ma che ha reagito nella stessa maniera durante la performance, finendo con il salutare il quartetto statunitense con ovazioni da vero trionfatore…

WOLVES IN THE THRONE ROOM

Bisogna essere onesti… un concerto dei Wolves In The Throne Room è perfetto per offrire al borioso “recensore” di turno aggettivi come “mistico” o espressioni come “esperienza spirituale”, “catarsi” e via dicendo! C’è però anche da dire che è piuttosto difficile non utilizzare tali pensate se effettivamente si vuole provare a descrivere lo show. Del resto, pare proprio che il gruppo sul palco sia impegnato in una sorta di rituale. Le luci vengono utilizzate pochissimo, in favore di alcune candele poste ai lati del palco; la band non dice una singola parola, non fa alcun cenno al pubblico nè si prende pause significative tra una traccia e l’altra (che ricordiamo avere una durata media di circa dieci minuti!). C’è spazio per un po’ di headbanging, soprattutto da parte del bassista Ross Sewage, reclutato dagli Impaled, ma tutto sommato è esclusivamente il collaudato mix di primi Ulver, primi Katatonia e folk/ambient della formazione a essere protagonista del concerto. E su quest’ultimo, complici i soliti ottimi suoni dell’Underworld, c’è davvero poco da dire. I WITTR, non avendo la cantante al seguito, ovviamente hanno evitato di riproporre le parti con voce femminile, ma il resto del loro repertorio questa sera è stato suonato con una precisione, un’intensità e un trasporto davvero ammirevoli. Doveroso inoltre sottolineare come i quattro – e in particolare il batterista – siano in grado di suonare composizioni tanto lunghe e sostenute senza battere ciglio, cosa che denota un fiato da vero maratoneta! L’esibizione è andata avanti per circa 80 minuti, gli ultimi 15 dedicati a una versione letteralmente da brividi del capolavoro “Vastness And Sorrow”, canzone che ha visto una notevole partecipazione degli astanti, sino ad allora molto composti e silenziosi, quasi a rispettare il modo di fare on stage dei musicisti. Una reazione che però non ha certo invogliato il gruppo a intrattenersi sul palco per i saluti di rito. Una volta terminato il brano, i nostri si sono congedati rapidamente, lasciando la parola al feedback delle loro chitarre. Delusione? Per niente… conoscendo la band, sarebbe stato strano il contrario!

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