12/11/2023 - YNGWIE MALMSTEEN + LIMBERLOST @ Hall - Padova

Pubblicato il 23/11/2023 da

Introduzione e report di Federico Orano
Fotografie di Enrico Dal Boni

Yngwie Johan Malmsteen non ha certo bisogno di presentazioni; il musicista di origini svedesi è considerato uno dei più influenti chitarristi nella storia dell’heavy metal, iniziando la propria carriera trasferendosi negli States agli albori degli anni Ottanta, prima con gli Steeler insieme a Ron Keel e successivamente passando negli Alcatraz. E’ quando fonda i suoi Rising Force che però il suo nome inizia a diventare un’autentica leggenda, grazie a dischi che diventano il manifesto dell’heavy metal di stampo neoclassico, spinti da tecnica individuale notevole e note di chitarra suonate alla velocità della luce.
Dopo vent’anni di assenza dalla nostre parti, il caparbio Yngwie ha deciso di tornare sul suolo italico fissando ben quattro date, tutte andate oltre le più rosee aspettative – dal punto di vista di risposta del pubblico – con sold-out praticamente ovunque da Roma a Padova, passando per Firenze e dall’immancabile Milano. Quattro serate consecutive, senza alcuna pausa, che potevano mettere a rischio le performance di un musicista che ormai ha superato i sessant’anni, e che invece ha dato sfoggio di tutto il suo carisma ben oltre le attese.
Nella storica città del Santo, all’interno dell’Hall – ormai unico locale degno di nota in zona – si svolge quella che non è per niente una classica domenica sera autunnale: rocker, metallari, e più in generale gli appassionati dello strumento per autonomasia per queste sonorità, sono arrivati da tutto il triveneto e alcuni fin dall’Emilia-Romagna per riempire gli oltre mille posti della venue, celebrando la tecnica e la personalità di questo grande personaggio che ha scritto pagine della storia dell’heavy metal.

Artista: Yngwie Malmsteen | Fotografo: Enrico Dal Boni | Data: 12 novembre 2023 | Venue: Hall | Città: Padova

Alle 19.30 precise, una lunghissima fila attendeva l’apertura delle porte: ma l’organizzazione dell’Hall è stata eccellente e in poco tempo si è riusciti a gestire i numerosi fan accorsi. Notare come man mano il locale si riempisse è stato puro orgoglio per chi, da vero padovano, non assisteva ad un evento di rilievo e così partecipativo da un bel po’.
Tempo di un paio di birrette e due chiacchiere coi tanti amici ritrovati in quella che è stata un vera festa per la musica che amiamo in città, ed ecco che addirittura con qualche minuto di anticipo rispetto alle 20.30 annunciate, salgono sul palco gli americani LIMBERLOST, band poco conosciuta in Europa che probabilmente cerca visibilità nel caro e vecchio continente.
Due dischi alle spalle e qualche singolo (il tutto disponile nel banchetto del merchandising): inizialmente non avevamo chissà quali aspettative ma dobbiamo ammettere che la band ha colpito tutti i presenti con quaranta minuti di ottima musica. Un bel mix tra hard rock, blues ed un pizzico di heavy metal con la doppia voce femminile delle brave Krystle Pyette, maggiormente protagonista con la sua ugola dirompente, e la collega Brittany Lauren, impegnata in molti cori ma anche in alcuni passaggi solisti.
Spinta dal bravo e giovane chitarrista Josh Ybarra, la band ha mostrato di saper miscelare con destrezza momenti più potenti a passaggi più intimi e dal tocco blues accompagnando il tutto con melodie dal buon impatto. Il gruppo è carico e coeso, tiene il palco con maestria e si fa trasportare dai mille presenti che applaudono senza sosta tra un pezzo e l’altro. Riconosciamo la bella “Black Velvet” con le sue linee vocali intense, all’interno di una manciata di pezzi interessanti, dove le tastiere di Anthony Ciarochi a volte assumono suoni di stampo settantiano con uno stile vicino all’hammond, per poi rituffarsi su sonorità più moderne. Uno show da applausi per il gruppo di Seattle!
Puntualissimo come un orologio svizzero o quasi, ecco salire sul palco anche sua maestà YNGWIE MALMSTEEN. Ad attenderlo una scenografia minimale, con solamente un muro di amplificatori Marschall a dare un po’ di impatto dal retro di un palco altrimenti scarno.
Si notano subito i tre musicisti – Nick Marino, voce e tastiere, Emilio Martinez al basso e Brian Wilson seduto alla batteria – ad accompagnarlo relegati nell’angolino sinistro (per chi vede), mentre tutto il resto del palco è a disposizione del tanto talentuoso – quanto egocentrico – chitarrista. Il suo ingresso è applaudito da tutti i presenti, pronti ad immergersi in un’ora e mezza di infuocati virtuosismi alle sei corde.
E, nonostante l’età ed i problemi fisici attraversati in passato, il mastodontico chitarrista si dimostra in gran forma: a partire da quella fisica, visto che rispetto al passato Yngwie sembra tirato a lucido, ma anche sul piano della carica; se qualcuno pensava che il musicista di origini svedesi avesse organizzato questo tour giusto per tirar su due soldi col minimo sforzo, si sbagliava altamente. L’energia messa sul palco, per novanta minuti ininterrotti di note sparate alla massima velocità, è da fuoriclasse assoluto.
Detto questo, si potrebbe discutere all’infinito sulla scelta di non portare con sé un cantante di razza ma di affidarsi alla propria voce – con un uso di effetti quasi fastidioso in alcuni passaggi – e al bravo tastierista Nick Marino, che comunque ha dimostrato di saperci fare.
E’ altresì chiaro che, libero dall’avere un frontman vero e proprio, Malmsteen può puntare su una setlist perlopiù strumentale, per la gioia dei cultori della chitarra. Ed in effetti, se le canzoni pescate dagli storici dischi pubblicati negli anni d’oro come “Rising Force”, “Trilogy” e “Odissey” sono state davvero poche, avremmo almeno voluto gustarcele nella loro interezza: invece lo show di Malmsteen è stato una sorta di medley continuo, dall’inizio alla fine. Partire sulle note della meravigliosa “Rising Force”, ma tranciarla subito dopo il primo ritornello ed il meraviglioso assolo, ha lasciato un amaro in bocca non facile da sciacquare via.
Ma come detto Yngwie va preso così com’è con tutte le sue autocelebrazioni, i suoi pregi ed i difetti; osservarlo accarezzare con le dita le sei corde passando da una chitarra all’altra, è valso certamente il prezzo del biglietto.
I suoi omaggi alla musica classica sono stati tra i momenti più intensi dello show, come durante “Badinerie” di Johann Sebastian Bach o l’omaggio a Paganini; meno forse la riproposizione di una “Smoke On The Water”, della quale non se ne sentiva così tanto il bisogno.
E ancora, se la scelta delle luci sul palco ha destato qualche dubbio – immaginiamo i fotografi quanto abbiano apprezzato uno scenario dalle luci così soffuse – l’esaltazione non poteva mancare quando pezzi come “Evil Eye” e “Now Your Ships Are Burned” – riprese dal debutto del Malmsteen solista – sono state fedelmente suonate sul palco, come pure l’omaggio a Jimi Hendrix con il rock & blues di ”Red House” è stato un altro momento da ricordare.
Lo shredding negli esplosivi fraseggi del buon Yngwie produce scintille sulle corde della sua Fender, prima su “Baroque & Roll”, strumentale estratta dal controverso “Attack!”, e poi viaggiando sulle tortuose montagne russe di “Arpeggios From Hell”. Funziona eccome la possente e quadrata “Seventh Sign”, capace di far cantare tutti giungendo al bel ritornello, e nel finale l’immancabile “You Don’t Remember, I’ll Never Forget”, pezzo imprescindibile dal monumentale “Trilogy”, fa presagire il termine dello show con il proprio finale chitarristico esplosivo, ben supportato dal drumming estroso di Brian Wilson.
Ma l’encore non poteva mancare, ed ecco arrivare la meravigliosa strumentale “Black Star” con la sua partenza acustica ed i suoi rimandi alla musica classica, da sempre grande ispirazione per il grande musicista svedese, per poi viaggiare su territori hard’n’heavy fino ai saluti finali, che hanno visto i musicisti sommersi dal boato di un pubblico soddisfatto.
Con tutte le sue luci e le sue ombre, nel complesso lo show di Malmsteen è certamente riuscito. Lo spettacolo offerto dal virtuoso chitarrista è stato degno del proprio nome e Padova ha potuto festeggiare, nel migliore dei modi e con un sold-out infuocato, il ritorno di un evento di peso per quanto riguarda le sonorità hard rock ed heavy metal!

Setlist Yngwie Malmsteen:
Rising Force
Top Down, Foot Down / No Rest For The Wicked
Soldier
Into Valhalla / Baroque & Roll
Like An Angel (For April)
Relentless Fury
Now Your Ships Are Burned
Wolves At The Door
(Si Vis Pacem) Parabellum
Badinerie (Johann Sebastian Bach Cover)
Paganini’s 4th / Adagio
Far Beyond The Sun / Bohemian Rhapsody
Seventh Sign
Overture / Arpeggios From Hell
Evil Eye
Smoke On The Water (Deep Purple Cover)
Trilogy (Vengeance)
Guitar Solo
Red House (The Jimi Hendrix Experience Cover)
Fugue
Drum Solo
You Don’t Remember, I’ll Never Forget
Black Star

LIBERLOST

YNGWIE MALMSTEEN

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