A cura di Riccardo “Zirukkio” Fassone
In una venue tutto sommato piuttosto gremita e decisamente entusiasta di poter assistere alla prima calata torinese della band di casa Relapse, i fulminei Zeke non hanno risparmiato energie e sudore, offrendo la loro consueta performance, breve ed adrenalinica…
BAD DOG BOOGIE
Prova piuttosto incolore quella dei torinesi Bad Dog Boogie, chiamati a fare gli onori di casa e autori di una prestazione abbastanza interlocutoria. Si parte bene, con un mix di brani tratti dall’ultimo “Motorfucker”, un gran bel disco per inciso, e dallo split con gli Electric Frankenstein. Poi l’energia va scemando e già a metà concerto, quando i nostri intonano la cover di “Kick Out The Jams”, sembra non esserci più molto da fare per risollevare band e pubblico. Peccato, perchè la band vale parecchio.
ZEKE
L’Antidox sembra essere stato costruito appositamente per ospitare un concerto degli Zeke. Il locale è piccolo, ha quell’atmosfera da club sotterraneo in cui la musica del quartetto americano trova il proprio legittimo luogo di espressione. Poco prima di mezzanotte, i quattro nerds per eccellenza del catalogo Relapse, calcano le assi dell’Antidox e, senza cadere in esagerazioni non necessarie, infiammano per cinquanta minuti ininterrotti di speed’n roll il pubblico piuttosto numeroso e partecipe di Torino. La forza degli Zeke risiede principalmente nella capacità del (ritrovato) quartetto di duplicare la già elevatissima velocità dei brani in sede live. Rock’n roll futurista, forse, che elogia velocità e violenza e si esprime al meglio nel volgere brevissimo di cinquanta minuti. Non uno di più, niente bis, niente pause, niente dialoghi con il pubblico. I quattro salgono, eseguono i propri pezzi migliori, tra i quali la storica ed assolutamente trascinante “Slut”, e come sono arrivati se ne vanno. Lamentarsi della brevità di un concerto degli Zeke equivale senza mezzi termini a non aver capito praticamente nulla di ciò che anima la band. Fulminanti.
