13/07/2010 - ZZ TOP + MAURIZIO SALIERI BAND @ Piazzale Camerini - Piazzola Sul Brenta (PD)

Pubblicato il 20/07/2010 da

Live report a cura di Andrea Raffaldini

 

Piazzola Sul Brenta: una piazza suggestiva affiancata da una magnifica villa vittoriana fanno da scenario ad uno dei concerti dell’anno. L’affluenza non è altissima, si conta qualche migliaio di presenti, ma siamo lontani dal riempire l’intera area. Ciò che più stupisce è la scelta dell’organizzazione di mettere delle sedie su gran parte del parterre. Siamo ad un concerto rock o ad una rappresentazione teatrale? Scherziamo?

ZZ TOP

MAURIZIO SOLIERI BAND
Ultimamente ci deve essere carenza di band di supporto, perché tutti gli ultimi grandi eventi vedono in apertura sempre gli stessi nomi. Dopo Ac/Dc, anche in questa serata tocca alla band di Maurizio Solieri, il chitarrista di Vasco Rossi, fare da apripista per lo show degli ZZ TOP. Senza infamia e senza lode la performance dell’axe-man, che tra brani strumentali estratti dal suo nuovo disco solista ed un breve medley di Vasco (“C’è Chi Dice No”/”Lo Show”) cantato da Michele Luppi, ci traghetta verso i veri headliner della serata. I suoni paiono molto buoni, ottimo auspicio!

ZZ TOP
Finalmente le luci del palco si riaccendono, con “Got Me Under Pressure” gli ZZ TOP danno il benvenuto a tutti i presenti. Il trio texano si mostra subito in grande forma, Billy Gibbons e Dusty Hill si destreggiano nei loro proverbiali passetti, mentre noi ci chiediamo come facciano dietro barba, cappello e giacca a resistere al caldo afoso. “Waiting For the bus” e “Jesus Just Left Chicago” vengono eseguite senza pause, Gibbons macina riff e assoli con la sua proverbiale classe che lo rende uno dei chitarristi più apprezzati dell’intera scena rock mondiale. Dusty Hill canta le sue limitate parti vocali con grinta e vigore, guardando questi vecchietti non si direbbe che siano sulla scena dal lontano 1969, la loro energia e classe sarebbe un sogno per molte giovani leve. “Future Blues”, “Rock Me Baby” e “My Head’s In Mississippi” danno sfogo all’anima blues della band, il pubblico è coinvolto e finalmente si alza dalle infernali sedie di plastica per avvicinarsi al palco e sostenere i suoi beniamini. Sul megaschermo alle spalle della band improvvisamente appare una foto di Jimi Hendrix, il pubblico è in delirio mentre gli ZZ TOP attaccano le note di un’intensa “Hey Joe”, cover del chitarrista mancino, cantata meravigliosamente dalla sporca ugola di Gibbons. Tra cori e canti fa piacere constatare come pochissime band (e gli ZZ TOP sono fra queste) riescano ad unire pubblico rock, glam e metal sotto un unico palco, per una volta senza pregiudizi “razziali”, tutti amici di fronte ad una musica senza età. Con “Gimme All your Lovin’” iniziano danze sfrenate nelle retrovie, Gibbons e Hill si lanciano in cori ammiccanti sulle melodie irresistibili di questa grande hit. Con “Legs” i texani si congedano, ma tempo due minuti e rieccoli sul palco per il bis. Immancabili “La Grange” e “Tush”. Durante l’esecuzione del brano di chiusura sul maxischermo passano foto di tutta la carriera della band, dagli esordi senza barboni, ai giorni nostri (toccante la foto dei tre abbracciati ad un giovane Hendrix). A concerto terminato l’adrenalina continua a scorrere nelle vene, l’esaltazione è tanta perché forse nessuno si aspettava una tale intensità da questi tre “vecchietti” del rock. Invece, ancora una volta, i vecchi leoni dalla folta criniera (o barba, in questo caso…) hanno messo bene in chiaro che non è ancora giunto il momento di lasciare il trono a qualche giovane sbarbatello convinto di essere il più forte della giungla.

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