LONG DISTANCE CALLING – How Do We Want To Live

Pubblicato il 30/06/2020 da
voto
6.5
  • Band: LONG DISTANCE CALLING
  • Durata: 00:52:20
  • Disponibile dal: 26/06/2020
  • Etichetta:
  • Inside Out
  • Distributore: Sony

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La curiosità è una brutta bestia, ma è anche quella che spinge gli esseri viventi a proseguire con esperienza e conoscenza. Si, insomma, fermandoci prima di dire eresie in merito, ci limitiamo a segnalare come la curiosità (“curiosity is a real bastard”), nella sua forma di motore scientifico ed esistenziale, sia stata al centro delle nuove sortite dei teutonici post-rockers.
Registrato durante il periodo del lockdown, il nuovo album dei Long Distance Calling si setta sulle coordinate della sci-fi più riconosciuta: tra echi bladerunneriani, Vangelis, Moroder e il comparto espressivo tipico della band si ottiene un nuovo lavoro, che un po’ come Woody Allen o Stephen King, mantiene livelli di produzione quasi da catena di montaggio. Probabilmente i tedeschi non riescono a stare fermi nemmeno un attimo, procedendo ancora una volta con i canoni di un post-rock strumentale canonico e piuttosto prevedibile, seppur con delle connotazioni più determinate in fatto di scienza e fanta-scienza. Un pezzo come “Hazard”, ad esempio, potrebbe tranquillamente trovarsi in più della metà dei prodotti di genere (God Is An Astronaut su tutti) e risulta dunque difficile considerare – almeno in termini critici – quello che è un ennesimo contributo alla causa del post-rock più basico. Certo, i bei suoni e i trick à la Mono sono sempre lì presenti. In casi come questo – ma anche per un altro nome a caso: i Russian Circles – si fa davvero fatica a considerare un’espressione musicale diversa dall’arroccamento sul medesimo giro trito-e-ritrito. Funzionante di certo, sicuramente, e che probabilmente piacerà anche ai fan della band e del genere, ma che porta davvero poco al contributo generale espressivo. Si, certo, i synth e i pattern ritmici di “Voices” forse non li avevamo mai sentiti così eighties come ora, ma si tratta più di espedienti di immaginario che propriamente musicali. Le tonalità più elettroniche, infatti, soffrono decisamente la mancanza di idee, soprattutto se comparati alle ben più consolidate realtà-sorelle come quella dei post-rocker 65daysofstatic.
In “How Do We Live” vi è sicuramente un percorso sviluppato in termini più melodici e meno post-metal, arricchito con il tema dei contatti con l’universo e con le forme di vita aliene, ma di interessante resta ben poco. Forse “Sharing Thoughts” o il featuring con Eric Pulverich dei Kyles Tolone in “Beyond Your Limits” sono brani dotati di un certo estro, che riescono ad allontanare gli sbadigli, ma resta comunque ben poco da ricordarsi di questo nuovo lavoro dei Long Distance Calling. Scientifico come i gruppi rodati di un genere che non riesce ad uscire da se stesso, incapace di mostrare denti e cuore così come si chiederebbe a gruppi di questo calibro, il nuovo lavoro quaranteniano dei Nostri si inabissa in un già sentito troppe volte. Poi, certamente, bocciare in toto un album come questo sarebbe quasi un’eresia. Ma più del limbo di qualche ascolto sarà difficile andare.

TRACKLIST

  1. Curiosity (pt.1)
  2. Curiosity (pt.2)
  3. Hazard
  4. Voices
  5. Failes/Opportunity
  6. Immunity
  7. Sharing Thoughts
  8. Beyond Your Limits
  9. True/Negative
  10. Ashes
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