Mancano soltanto poche ore dall’inizio del concerto meneghino di supporto al “Nightmare Returns Tour”, quando veniamo ufficialmente convocati per intervistare in carne ed ossa il leggendario Alice Cooper. Armati di penna, taccuino e registratore, montiamo in auto in fretta e furia per raggiungere un lussuoso hotel nel bergamasco, allo scopo di incontrare colui che negli anni ’70 stregava il pubblico e mandava in tilt la censura con le sue esibizioni estremamente ‘borderline’. Giunti nella hall, veniamo prontamente accolti da un addetto stampa e fatti accomodare in una confortevole sala congressi, e dopo pochi minuti di attesa che appaiono un’eternità, fa il suo ingresso un sorridente Vincent Furnier. Estremamente pacato, loquace e dotato di una forte dose di sense of humour, Alice dà il benvenuto nel suo nuovo incubo partorito con il celebre produttore Bob Ezrin. L’artista è semplicemente consapevole che la cruda realtà dei giorni nostri, fa apparire una barzelletta i suoi macabri show infestati di serpenti, ragni e impiccagioni che hanno reso immortale il suo mefitico alter ego. Veniamo risucchiati per venti minuti in un’amabile chiacchierata che unisce incubo e realtà…
DOPO 36 ANNI E’ GIUNTO IL MOMENTO DI RISVEGLIARE IL TUO INCUBO CON QUESTO SEQUEL. CI DESCRIVI I PUNTI SALIENTI DI QUESTO CONCEPT ALBUM?
“Abbiamo semplicemente pensato: perché non regalare ai fans un altro incubo come si deve dopo tutto questo tempo? Il fattore più complesso è stato quello di cercare di capire come si sarebbe svolta la storyline del disco dopo ben quattro generazioni, di conseguenza abbiamo coinvolto Alice in una serie di situazioni differenti. Come ben sai lui odia la disco music e questo sentimento viene palesato nelle liriche di “Disco Bloodbath Boogie Fever”, mentre “Runaway Train” narra di un catastrofico incidente ferroviario dal quale il protagonista riesce a salvarsi, risultando l’unico uomo sopravvissuto sulla faccia della terra. “I’ll Bite Your Face Off” proietta Alice ad un incontro con una ragazza affascinante (Ke$ha ndR), la quale non è nient’altro che l’impersonifcazione del diavolo. La narrazione procede districandosi tra numerosi colpi di scena, fino a giungere all’epilogo di “I Gotta Get Outta Here”, in cui Alice cerca di risvegliarsi invano da questo terribile incubo, scoprendo invece di essere morto. A dire il vero, non ho volutamente lasciato intendere se il protagonista sia rimasto intrappolato nell’incubo o sia realmente morto”.
QUALI SONO LE TUE CANZONI PREFERITE DELL’ALBUM?
“Sicuramente tra le tracce migliori ti posso citare ‘I Am Made Of You’, la prima composizione scritta per il nuovo album. Stilisticamente non penso di aver mai scritto una canzone del genere, che tra l’altro contiene uno strepitoso assolo di chitarra di Steve Hunters, forse una delle ‘fughe’ più belle che abbia mai sentito in vita mia. “I’ll Bite Your Face Off” al contrario, è costruita su un riff molto energico e catchy, che ricorda il materiale dei primi Rolling Stones. Ho volutamente tributato il mio omaggio alla più grande rock’n’roll band del mondo. ‘Runaway Train’ invece, è un episodio dal sapore country che richiama in qualche modo il sound di Bob Dylan. In questa canzone, sono soprattutto entusiasta dell’assolo eseguito da Vince Gill, uno dei chitarristi migliori al mondo, credimi. Sono molto legato anche a “Something To Remember Me By”, scritta assieme al chitarrista Dick Wagner, che in passato ha contribuito a far prendere vita ad alcune grandi ballad come ‘Only Women Bleed’ e ‘I Never Cry’. Volevamo scrivere un brano soft, ma non stava venendo fuori niente di particolarmente intrigante, fino a quando mi è venuta in mente questa vecchia canzone scritta nel 1975, ma mai pubblicata. Qualcuno ci ha fatto notare senza saperlo che questo episodio rimandava agli anni’70, ma questa canzone è stata veramente composta all’epoca! (ride ndR)”.
E’ DECISAMENTE CURIOSA LA TUA PARTNERSHIP CON LA POPSTAR KE$HA…
“Ke$ha è semplicemente una grande artista ed una brillante interprete. Potrebbe apparire come una cantante pop tutto fumo e poco arrosto, ma il suo DNA è rock’n’roll al 100%, te lo posso garantire! Penso che le manca semplicemente una grande band alle sue spalle ed un produttore come Bob Ezrin o Desmond Child che le permetta di fare il salto di qualità, ma come attitudine e grinta mi ricorda molto Joan Jett e questo mi piace molto”.
HAI GIRATO IL VIDEO PROMOZIONALE PER IL SINGOLO ‘I’LL BITE YOUR FACE OFF’. CI PUOI FORNIRE QUALCHE DETTAGLIO IN MERITO AL MAKING OF?
“Parte del video è stato girato a Londra, più precisamente al 100 Club, un locale piuttosto piccolo che contiene al massimo duecento persone. Nonostante le dimensioni ridotte, il club gode di un’ottima acustica e difatti lì ha suonato gente come The Rolling Stones e The Who. In quell’occasione ci è venuto molto spontaneo suonare senza make up per dare un’impronta più rock’n’roll allo show. Parte delle altre riprese invece, sono tratte da una mia esibizione al Download Festival, ed il risultato finale ingloba in maniera equilibrata il mio lato teatrale assieme al mio aspetto più genuino e rock. Ah, ti svelo una curiosità: nel video appare anche Johnny Depp, il quale oltre ad essere un grande attore, ha dimostrato di essere un chitarrista tecnicamente molto preparato”.
PARLIAMO DI ORIANTHI, LA TUA NUOVA CHITARRISTA. QUALI SONO LE RAGIONI PRINCIPALI CHE TI HANNO SPINTO A SCEGLIERE QUESTA RAGAZZA?
“Sono rimasto impressionato da Orianthi durante una sua esibizione al decimo anniversario di American Idol, anche se più precisamente, ne ero rimasto colpito già da quando suonava con Michael Jackson. In quell’occasione mi ha chiesto di suonare ‘School’s Out’, così ci siamo trovati con il chitarrista Keri Kelli, senza troppi fronzoli ha attaccato con il riff portante (in quell’istante Alice emula con un certo entusiasmo la melodia del brano ndA) ed io ho pensato…wow! Nella mia vita, ho visto molti ragazzi interpretare questa hit in maniera troppo scolastica, mentre Orianthi la interpreta con grinta e con la giusta attitudine. A mio avviso non ha niente da invidiare a dei pezzi grossi come Slash e Steve Vai. Quando l’ho vista suonare un pezzo complicato e ricco di incastri come ‘Halo Of Flies’ sono rimasto sbalordito dalla sua capacità nelle ritmiche e negli assoli”.
RACCONTACI DELLA TUA ESPERIENZA IN STUDIO CON BOB EZRIN PER IL TUO NUOVO DISCO…
“Lavorare con Bob è un’esperienza molto impegnativa, ma al contempo molto costruttiva ed appagante. E’ un produttore molto preciso, esigente e non lascia mai al caso una nota, un riff, una linea melodica e così via. Si pone sempre l’obiettivo di incidere sul disco solo ottimi brani, a volte sembra non accontentarsi mai! Bob mi ha insegnato che è facile improvvisare un riff ed incollarci sopra una linea melodica, ma questi ingredienti spesso non sono sufficienti a scrivere una grande canzone”.
DOVE AVETE REGISTRATO “WELCOME 2 MY NIGHTMARE”?
“Gran parte del primo capitolo uscito nel 1975 è stato inciso a Toronto ed abbiamo completato alcune parti tra New York, Los Angeles e Londra, mentre questo sequel è stato registrato completamente a Nashville. E’ stata un’esperienza decisamente meno stressante sotto questo punto di vista (ride ndR)”.
SVELACI QUALCHE DETTAGLIO DELLA FRONT COVER CHE INNEGABILMENTE RICHIAMA IL TEMA DEL PRIMO CAPITOLO…
“In questa occasione abbiamo contattato una giovane artista, alla quale abbiamo richiesto di concretizzare una versione schizzata e malata del tema illustrato da Drew nel primo capitolo. Sono molto soddisfatto del risultato finale e ritengo che questo stile grafico richiama certi lavori fatti da Tim Burton”…
ATTUALMENTE, QUALE SIGNIFICATO ATTRIBUISCI AL CONCETTO ‘SHOCK ROCK’?
“Lo shock rock è morto, oramai non ha più ragione di esistere. Ritieni che artisti come Rob Zombie, Marylin Manson ed Alice Cooper siano più scioccanti delle notizie che trasmettono sulla CNN? Le persone innocenti muoiono a causa delle guerre e per altri mille motivi ed ogni volta che vedo le immagini di uomini decapitati o bambini che muoiono di fame in Africa, ne rimango davvero impressionato. Così penso: come fa la gente a rimanere scioccata da un mio show, dopo aver visto delle immagini simili? Il mio è puro e semplice intrattenitmento allo scopo di eccitare il pubblico”.
DAL 1980 AL 1983 HAI INCISO QUATTRO DISCHI (“FLUSH THE FASHION”, “SPECIAL FORCES”, “ZIPPER CATCHES SKIN”, “DADA”) CHE SONO CONSIDERATI DALLA MAGGIOR PARTE DEI TUOI FANS E DELLA CRITICA COME GLI ALBUM PEGGIORI DELLA TUA CARRIERA. COMUNQUE SIA, PENSO CHE TU ABBIA SCRITTO ED INTERPRETATO ALCUNE BUONE CANZONI COME “TALK TALK”, “FORMER LEE WARMER” E “CLONES (WE’RE ALL)”…
“In quel periodo ho trascorso la fase più buia e negativa della mia vita, a causa della mia dipendenza cronica dall’alcool, che mi ha portato ad un passo dalla morte. Non ricordo quasi nulla di come ho realizzato questi quattro album, non ricordo le fasi del songwriting, non ricordo i tour di supporto e non riesco a capire come una parte dei miei fans li reputi ad oggi come i capolavori assoluti della mia carriera! OK, ci sono alcuni episodi interessanti, come giustamente mi hai fatto notare, ma vogliamo parlare di ‘Killer’, ‘School’s Out’ e ‘Billion Dollar Babies’? Mi piacerebbe poterli registrare nuovamente, dato che mi sono completamente disintossicato e apporterei alcune correzioni nel songwriting. Comunque sia, penso che la mia rinascita artistica sia avvenuta con ‘Constrictor’ e ‘Raise Your Fist And Yell, due album molto più coesi e tosti, con un gran lavoro alle chitarre di Kane Roberts'”.
QUALE E’ IL TUO PEGGIORE INCUBO REALE ALICE?
“Oh man (ride ndR)… non ci crederai, ma sono letteralmente terrorizzato dagli aghi. Non ho paura del dolore fisico, ma l’idea di farmi bucare il braccio da una siringa mi fa stare male, infatti odio fare gli esami del sangue! Questo è il mio vero incubo”…